e ieri nella sede dell’Università si è svolto un incontro, organizzato dal Comune di Agrigento e dallo stesso Consorzio Universitario che sostiene sin dal primo momento la candidatura, aperto ai rappresentanti della società civile agrigentina. L’Ordine degli architetti ha manifestato la disponibilità a offrire il proprio contributo alla redazione del dossier a supporto della candidatura.
“Siamo pronti a dare il nostro contributo - ha affermato il presidente Rino La Mendola - per proporre la candidatura della città di Agrigento quale capitale italiana della cultura 2025 ma siamo convinti che, affinché la stessa candidatura sia sostenibile e competitiva, bisognerà dimostrare come a fronte di un terreno culturale molto fertile, alimentato dalla memoria di scrittori agrigentini eccellenti come Pirandello, Sciascia o Camilleri, Agrigento è anche capace di attivare una serie di percorsi culturali diversi e complementari per proporre una città pulita, che superi l’emergenza rifiuti alimentata soprattutto dallo scarso senso civico di una parte dei cittadini e che sia in grado di attivare processi di rigenerazione urbana e di recupero e valorizzazione del proprio centro storico, elemento fondamentale per consolidare le radici culturali della comunità agrigentina, a cui dovrebbe essere restituito il ruolo di cuore pulsante di una città, che sia in grado di condividere e sostenere un intenso programma di attività culturali e che sia contestualmente impegnata a educare i propri residenti, oltre che alla corretta gestione dei rifiuti, anche alla cura estetica della propria proprietà, superando gli effetti negativi delle saracinesche chiuse e abbandonate di via Atenea o dei vasi con fiori secchi e vandalizzati e di tanti terreni privati incolti e non recintati, che si trasformano spesso in vere e proprie discariche di rifiuti”.
A questo si aggiunga che il territorio soffre di un imbarazzante gap infrastrutturale che deve essere ovviamente superato. Una città capitale italiana della cultura non può infatti non avere un aeroporto raggiungibile in meno di un’ora e non può presentare un sistema stradale su gomma e su ferro così povero o ancora un sistema portuale del tutto inadeguato.
“E’ indubbiamente demagogico - ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Architetti - pensare di superare le tante criticità attuali e raggiungere questi obiettivi in tempo per il 2025 ma è certamente possibile attivare immediatamente un percorso che punti al loro raggiungimento nel medio termine con una serie di iniziative da concordare tra la pubblica amministrazione e i soggetti attivi nella società civile agrigentina come imprenditori, artigiani, commercianti, ordini professionali, forze sociali, operatori culturali e turistici e via di seguito”. L’Ordine degli Architetti ha proposto l’immediata costituzione di un comitato scientifico che possa costituire una sorta di cabina di regia per tracciare questo percorso, finalizzato alla redazione di un programma condiviso che potrebbe alimentare il dossier che la città di Agrigento dovrà produrre per sostenere la propria candidatura a città capitale italiana della cultura, per l’anno 2025.