Rispetto al 2012 si è registrato un incremento dell'80%: si è passati da 185 a 329 centri ; 42 new entry, tra B&B, alberghi, affittacamere e case vacanza, sono state registrate soltanto negli ultimi giorni, per un totale di 543 posti letto che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti. Sono questi i numeri rilevati dall'ultima indagine svolta da Settore Promozione Turistica del Libero Consorzio. È la Città dei Templi a confermarsi, ancora una volta, la località leader del settore che da sola concentra, nel proprio territorio, il 50% di tutti i B&B della Provincia. Ad Agrigento seguono: Licata, con il 70 per cento di bed and breaksfast in più dal 2012 al dicembre 2016, e Sciacca dove, sempre negli ultimi cinque anni, si regrastra, invece, un incremento pari al 50%. Nuovi centri ricettivi sono sorti, poi, anche in città agrigentine come Licata, Porto Empedocle, Montallegro, Realmonte, Favara, Palma di Montechiaro, Castrofilippo, Sambuca di Sicilia, Menfi e Lampedusa. Se da un lato, però, la crescita di strutture ricettive in provincia denota un maggiore investimento nel settore turistico, dall'altro diminuisce il flusso turistico, o per lo meno così è stato registrato a Sciacca. Sebbene, infatti, quest'anno la Sicilia si sia guadagnata il nono posto tra le regioni italiane per presenze turistiche, a Sciacca, nei primi 9 mesi dell'anno, rispetto al 2016, si è registrato un calo di – 10.953 presenze. Un dato negativo registrato, soprattutto, nei mesi estivi, quelli in cui solitamente si concentra il maggior flusso turistico. Nei mesi di luglio-agosto-settembre 2017 ci sono state 315.502 presenze contro le 326.455 dello stesso trimestre dello scorso anno. Un dato, quindi, inversamente proporzionale al numero crescente di centri ricettivi e che, di certo, dovrebbe far riflettere. C'è, di certo, qualcosa che non va e la chiusura delle terme, con grand hotel annesso, potrebbe esserne la causa principale.