E’ quanto dichiara stamattina il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi in relazione alle ultime vicende, ossia la mancata ratifica della nomina del direttore generale Domenico Armenio e i dissidi che si registrerebbero anche all’interno del consiglio di amministrazione. Questioni che, peraltro, si aggiungono alla più grave situazione economica in cui versa l’Azienda Idrica legata al fatto che a distanza di mesi ancora i comuni non hanno provveduto a versare le quote del prestito concesso dalla Regione e che ammonta complessivamente a 10 milioni di euro. Il cartello sociale della provincia di Agrigento, del quale fa parte la Cgil, è fortemente preoccupato e teme che a parole si voglia perseguire la gestione pubblica dell’acqua, ma nei fatti agire in tutt’altra direzione. Per la Cgil stanno prevalendo logiche spartitorie e di acquisizione di posti di comando che nulla dovrebbero avere a che fare con la gestione pubblica di un servizio così importante. Il cartello sociale domani mattina effettuerà un sit in davanti la Prefettura per richiamare l’attenzione sulla situazione paradossale che si è venuta a creare nella gestione del Servizio Idrico Integrato. Forte la denuncia sull’atteggiamento tenuto dai sindaci agrigentini rispetto alla questione delle somme da versare ad Aica, quelle del prestito regionale. Solo 5 comuni hanno già provveduto. Per la Cgil è necessario fare chiarezza. Da quì la richiesta ai sindaci della provincia di essere presenti domani in Prefettura.