seppure con un ulteriore aggravio dei costi. E’ quanto si prospetta per l’estate 2022 a Sciacca e negli altri comuni che fanno parte della Srr Agrigento Ovest. Nella peggiore delle ipotesi, invece, si corre il rischio, come già successo in passato, che saltino diversi turni di ritiro dell’umido. Il centro di compostaggio di contrada Santa Maria a Sciacca è saturo e non si può più contare, come successo durante l’emergenza covid, su alcuna deroga all’attuale capacità di ricezione dell’impianto. Se al momento la situazione è tutto sommato tranquilla, in estate è destinata a diventare una vera e propria emergenza nel caso in cui non arriverà a breve il via libera al progetto di ampliamento. Manca la conferenza di servizi, l’ultima si dice, prima che venga emesso il decreto autorizzativo, quello che consentirà di espletare la gara d’appalto e realizzare i lavori necessari nell’arco ( si stima) di 5-6 mesi. Un progetto presentato da almeno tre anni, finanziato per un importo di circa 5 milioni e che consentirà di raddoppiare la capacità, dalle attuali 12 mila a 24 mila tonnellate. Significa porre fine ai problemi noti da tempo, ossia ai turni di ritiro che saltano o all’aggravio dei costi legato alla necessità di trasferire l’eccesso in altre strutture dell’isola. Ogni comune della SRR ha una quota che non può superare, per il resto si deve far ricorso ad altri impianti, ma con la differenza che conferire a Sciacca costa 160 euro a tonnellata, altrove 270 euro a tonnellata. L’autorizzazione al progetto di ampliamento del centro di compostaggio peraltro consente, nelle more della realizzazione dei lavori, di trasferire la frazione organica in eccesso in altri impianti della Sicilia. Si paga di più, ma si evita che i rifiuti non vengano raccolti nel periodo estivo, quello in cui soprattutto a Sciacca aumentano le presenze e, di conseguenza, anche la spazzatura che si produce. E’ determinante, dunque, ottenere al più presto l’autorizzazione all’ampliamento del centro di compostaggio di contrada Santa Maria. Sindaci e presidente della Srr hanno chiesto la scorsa settimana la convocazione della conferenza di servizi, Il dirigente del dipartimento si è detto disponibile, ma si attenderà solo qualche giorno, poi scatterà l’autoconvocazione in assessorato. Ieri pomeriggio, sulla vicenda è intervenuto il parlamentare Michele Catanzaro per sollecitare un rapida definizione dell’iter autorizzativo, sfidando il governo Musumeci a dimostrare con i fatti di operare per la soluzione dei tanti in materia di rifiuti, legati essenzialmente alla carenza di impianti pubblici. Non è solo il progetto del centro di compostaggio di Santa Maria ad essere fermo al palo. Da anni si attende anche l’autorizzazione ai due progetti che riguardano la discarica di Sciacca, nel frattempo chiusa da un anno.
Un progetto da 20 milioni di euro che prevede nell’immediato l’ampiamento della vasca V3 e poi la realizzazione di una nuova vasca, la V5, oltre all’impianto per il trattamento meccanico biologico.
Si aspetta ancora l’autorizzazione definitiva da parte della Regione. Nel frattempo Sciacca e gli altri comuni sono costretti a conferire l’indifferenziato negli impianti di altre province, con costi esorbitanti, ma alla fine a pagare sono sempre i cittadini visto che il costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti viene coperto interamente dalla Tari.