abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine e corruzione che alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. E’quanto viene fuori nell’ambito della noma edizione della Giornata di Confcommercio «Legalità, ci piace» che viene celebrata anche nell’isola. Il perdurare della pandemia – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti - ha determinato la necessità di concentrare l’attenzione su fenomeni criminali quali l’usura e sui tentativi di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico». Le imprese che non hanno ricevuto pieno soddisfacimento della propria richiesta di credito, sono quelle sulle quali è stata calcolata, dall’Ufficio Studi, la platea di attività «potenzialmente» esposte a rischio usura.
Dai dati emerge che, in Sicilia, quasi il 14% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento della sicurezza nel 2021. L’usura è il fenomeno percepito in maggior aumento nel terziario di mercato (il 27%). Il trend è più marcato in Sicilia dove l’usura è indicata in aumento dal 31% delle imprese. In crescita anche il racket, stando alla percezione manifestata dal 21% degli imprenditori intervistati. L’11% ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione. Il 17% è molto preoccupato. Di fronte all’usura e al racket, il 58% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe denunciare, il 33% non saprebbe cosa fare, il 6% pensa di non poter fare nulla. Almeno tremila imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività, nell’isola, sono oggi ad elevato rischio usura.
Secondo le stime di Confcommercio l’illegalità in Sicilia determina una perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto pari al 6%, l’abusivismo commerciale costa 500 milioni di euro, la contraffazione pesa per 150 milioni, il taccheggio per 100 milioni. Altre voci incidono per 250 milioni. Nella giornata della legalità Confcommercio chiede allo Stato di sostenere il comparto e soprattutto le categorie che hanno subito i colpi più duri della crisi, senza poter contare su sostegni adeguati e veloci. Occorre eliminare gli ostacoli che si frappongono fra gli imprenditori e il diritto al credito, per assicurare liquidità alle imprese e garantire loro di poter andare avanti e recuperare i livelli di fatturato pre Covid