perché sono troppi i comuni che non stanno certamente dimostrando di avere a cuore il destino di Aica. Questo lo spirito alla base del sit-in di protesta che si è svolto stamattina ad Agrigento su iniziativa del Cartello Sociale ma anche della stessa forza lavoro dell'Azienda Idrica Comuni Agrigentini, la società consortile che si occupa del servizio di gestione degli impianti idrici in provincia. A scendere in piazza davanti la sede della Prefettura per invocare chiarezza sul futuro sono stati anche cittadini comuni e perfino rappresentanti della chiesa. Il pericolo che in tanti avvertono è lo scontro in atto tra alcuni sindaci. Gli scenari appaiono foschi, perché le perplessità diffuse sul funzionamento dell'azienda, sebbene in qualche caso legittime, rischiano di prestare il fianco al ritorno dei privati. E così, per una Girgenti Acque uscita dalla porta, un altro privato potrebbe entrare dalla finestra. Tanto più che dalle parti della Regione Siciliana c'è chi continua a invocare nuovi modelli organizzativi e gestionali, tra cui un'autorità d'ambito unica, e tanto più che un privato c'è (Siciliacque, dove la partecipazione della Regione è minoritaria) che potrebbe anche ambire a "mettere ordine" rimettendo le mani sull'acqua.