delusione per la mancata partecipazione dei sindaci e del presidente di Aica al sit in svolto ieri mattina davanti la Prefettura. Una sola eccezione, quella del sindaco di Favara Antonio Palumbo. Prendiamo atto della latitanza degli altri sindaci agrigentini e dei vertici dell’Azienda Idrica e forse, scrive oggi il Cartello Sociale, queste sono le premesse di un disegno volgo a far abortire l’esperienza della gestione pubblica del servizio idrico integrato. Il timore più volte manifestato nei mesi scorsi e anche recentemente è che i sindaci agrigentini non stiano effettivamente sostenendo Aica e che solo a parole si sia voluto perseguire la strada della gestione pubblica.
Le dinamiche intestine al Cda, così come sulla nomina del direttore generale, per il Cartello Sociale sono segnali preoccupanti che assieme alla vicenda del prestito da parte della Regione e delle somme non ancora versate da parte dei comuni, impediscono il pronto decollo di una gestione che è stata scelta e voluta a grande maggioranza dagli stessi sindaci agrigentini. Timori che sindacati, chiesa e associazioni, hanno manifestato già ieri al Vice Prefetto Giovanna Termini assieme alla richiesta di convocazione di un tavolo di confronto alla presenza dell'assessore regionale all'Energia e di quello alle Autonomie Locali.
Per il Cartello Sociale è necessario fare chiarezza e soprattutto scongiurare che tutto ciò che sta succedendo attorno ad Aica si rifletta sui cittadini, sulla puntualità del servizio idrico e sui costi dello stesso.
Le proposte del Cartello saranno riportate al prefetto di Agrigento perché, come sempre ha fatto, possa intervenire per agevolare una soluzione volta a garantire un servizio idrico integrato efficiente ed equo.