per servizi già revuti nelle proprie strutture (sedi municipali, scuole e strutture varie). Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento siè rivolto al consiglio di amministrazione di AICA per conoscere quali azioni intende porre in essere per il recupero di queste risorse economiche non proprio modeste. Non comprendiamo, sottolineano i rappresentanti del Cartello, perché un cittadino magari disoccupato viene immediatamente diffidato a pagare la bolletta dell’acqua mentre ai Comuni è consentito di non pagare.
Così come annunciato nella manifestazine davanti la prefettura due giorni fa i rappresentanti dell'ufficio diocesano di pastorale sociale, la cgil, la cisl e la uil oggi tornano a chiedere ai sindaci di fare fino in fondo la propria parte. Intanto, pagando le bollette per i servizi ricevuti e poi provvedendo celermente a girare le risorse ricevute in prestito dalla Regione per consentire ad all’Azienda Idrica Comuni Agrigentini di poter fare fronte alle spese impellenti e garantire la regolarità e l’equità del servizio. Seguano l’esempio del Comune di Montevago che nella giornata di ieri ha versato la propria quota, 75 mila euro, e dimostrino realmente di volere la gestione pubblica dell’acqua, conclude il Cartello Sociale, che annuncia manifestazioni di protesta a partire dalla prossima settimana davanti la sede di ogni singolo Municipio che risulterà ancora inadempiente. Il rischio paventato è quello di un fallimento della gestione pubblica dell’acqua. Ipotesi sulla quale così si esprime oggi Margherita La Rocca Ruvolo sindaco di Montevago.