È stato questo uno dei passaggi più significativi del discorso di Fabio Termine che ieri sera, in piazza Matteotti, ha presentato la sua candidatura a sindaco, con Mizzica, Next, Movimento 5 Stelle, Noi con l'Italia e Partito Democratico. "Il Pd? Riteniamo di averlo stimolato a rinnovarsi", ha detto Termine commentando l'accordo politico sancito recentemente dopo mesi di trattative. E ancora, Termine ha detto: "Sono diventato padre, ho capito che non si deve sacrificare l'amore in famiglia per la politica. Però io mi candido perché se non lo facessi farei un torto a mia figlia, perché voglio una Sciacca migliore, che non costringa i ragazzi ad andarsene".
Termine ha annunciato un progetto improntato sulla condivisione, con un ruolo attivo ai comitati di quartiere, "i cui componenti - ha aggiunto - sono le sentinelle della nostra città". Ha poi attaccato le coalizione variegate dei suoi avversari: "Panorama parcellizzato e accordi per spartirsi le poltrone e gli assessorati, per noi le alleanze si fanno per governare bene, non soltanto per vincere le elezioni". Ha riconosciuto il passo avanti compiuto nell'approvazione del Prg. I temi della sua campagna elettorale saranno una migliore gestione dell'ordinario e dell'arredo urbano. E ancora: spazi di aggregazione, utilizzo dell'imposta di soggiorno, politiche ambientali e dei rifiuti: "Tra due anni scadrà il piano Aro, e noi puntiamo a migliorare il prossimo contratto. Non c'è bisogno di maghi, messia o supereroi, non è sufficiente dare il voto, ma occorre un ruolo attivo" ha concluso Termine.