A conclusione di un piccolo giro di ricognizione tra i titolari di alcune attività, abbiamo riscontrato pareri positivi sul nuovo decreto attualmente in gazzetta ufficiale regionale e che entrerà in vigore dal prossimo 20 novembre; atto che impone la chiusura delle attività di panificazione nelle giornate di festa, domenica compresa, a meno che non si tratti di più giorni festivi consecutivi. C'è però un aspetto della norma che non piace a nessuno: il decreto prevede anche, infatti, sia la possibilità di vendere, comunque la domenica, del pane prodotto dai panifici stessi in precedenza, ovvero in giornate diverse quelle festive; sia, ed è questo l'aspetto che maggiormente fa discutere, la possibilità di tenere aperto l'esercizio vendendo prodotti surgelati o semilavorati acquistati da altre imprese. Questa mattina abbiamo chiesto il parere ad una decina di titolari di attività commerciali del settore: pare siano disposti a tenere chiuse le proprie saracinesche oppure ad effettuare, così come ammesso dal decreto, una turnazione come avviene attualmente per le farmacie, vendendo del pane panificato in precedenza, ma mai proveniente da imprese esterne. Sentiamo alcune dichiarazioni.