della provincia di Agrigento: Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo assieme all’assessore regionale agli enti locali Marco Zambuto. I vertici del partito scendono in campo nel sostenere l’azione dei dirigenti locali di Forza Italia per il lavoro finora svolto, finalizzato alla composizione della lista del consiglio comunale, e per il ruolo centrale assunto all’interno della coalizione di centro destra. Coalizione dalla quale Forza Italia è stata estromessa ieri su iniziativa del candidato sindaco Matteo Mangiacavallo e per la quale i parlamentari agrigentini esprimono vivo disagio. Il confronto è alla base di ogni azione politica, scrivono La Rocca Ruvolo, Gallo e Zambuto per i quali Mangiacavallo per trovare un punto d’intesa, avrebbe potuto parlare di eventuali problemi con i rappresentanti regionali e provinciali del partito. Ancor più, sottolineano, se si considera che proprio Matteo Mangiacavallo ieri ha inteso sottolineare di non aver avuto con loro alcun contrasto. Una decisione, quella di estromettere Forza Italia, che i parlamentari definiscono quantomeno affrettata e frutto, forse, di una reazione istintiva piuttosto che una valutazione obiettiva e serena. Fino a sabato scorso, aggiungono, anche gli esponenti locali di Forza Italia erano considerati da Mangiacavallo alleati utili e preziosi e non erano state messe in discussione le logiche che hanno portato a sostenere la sua candidatura. Non si comprende, concludono i deputati agrigentini di Forza Italia cosa sia cambiato in poche ore e cosa si nasconde dietro questa decisione.
Questo, dunque, il commento ufficiale dei parlamentari forzisti, gli stessi che sabato scorso sedevano accanto a Matteo Mangiacallo e che si sono rivisti anche ieri all’Assemblea Regionale Siciliana impegnata nella complicatissima maratona per la Finanziaria. Toni ben più accesi avevano caratterizzato per tutta la giornata di ieri il botta e risposta tra i vertici locali del partito e Matteo Mangiacavallo le cui dichiarazioni sono state ritenute ingiuriose e diffamatorie dai forzisti che, a loro volta, hanno definito una sceneggiata piena di falsità quella messa in atto dal candidato sindaco e ipotizzato una regia più alta dietro questa scelta. Circostanza respinta da Mangiavallo che ha parlato di logiche, riferendosi al coordinatore Turturici, che non gli appartengono e rivendicando piena libertà nella scelta personale della quale si è assunto ogni responsabilità. Insomma, si è capito chiaramente, che dopo gli abbracci e gli applausi di sabato, sono arrivati i saluti e non proprio cordiali. Decisione irrevocabile, quella di Matteo Mangiacavallo, della quale il resto della coalizione ha dovuto prendere atto. Nessun commento ufficiale dalle parti di Fratelli d’Italia, come dall’Udc, dall’Mpa o dall’ex sindaco Fabrizio Di Paola che con Sciacca al Centro fa parte della coalizione di centrodestra. Il progetto va avanti senza Forza Italia, ha dichiarato questa mattina Matteo Mangiacavallo che ieri sera pare abbia incontrato nuovamente gli esponenti della coalizione posto che esattamente tra una settimana, peraltro, scade il termine per la presentazione delle candidature e delle liste che adesso scendono a 4 (a meno di ulteriori defaillance). Ovvio che la discussione abbia riguardato ancora la decisione di Mangiacavallo di estromettere Forza Italia dal progetto che gli alleati si sono visti notificare senza alcuna possibilità di intervento, anche se pare più di qualche perplessità sia stata comunque espressa, così come più dfi qualche tentativo di mediazione sia stato messo in atto da esponenti del centro destra. Ponderare la decisione, valutarne tutti gli effetti con calma. Questo il tentativo fatto nei confronti di Mangiacavallo che, invece, è andato dritto come un treno. Con quali conseguenze si vedrà. Intanto, il gruppo locale di Forza Italia, quello al quale i parlamentari hanno ribadito piena fiducia e sostegno è chiamato alla reazione operativa. La lista dei candidati al Consiglio Comunale è pronta ma rimarrà top secret fino al 18maggio, aveva dichiarato il coordinatore Mario Turturici durante la convention all’hotel Torre del Barone. Adesso, però che c’è da pensare a ben altro, probabilmente ad un proprio candidato a sindaco e una sola lista rischia di risultare insufficiente. Chi si dovrà assumere questo fardello? Il nome più naturale al momento è quello di chi guida il partito a Sciacca, il coordinatore Mario Turturici.