Lo evidenzia in una nota il Tribunale per i Diritti del Malato che dichiara di avere appreso il mese scorso dal direttore sanitario che l’apparecchiatura sarebbe entrata in funzione ai primi di maggio. Ad oggi però lo scrambler terapy non è operativo nonostante i bisogni dell’utenza. Si tratta, infatti, di una apprecchiatura per il trattamento sia del dolore cronico neoplastico, dovuto a metastasi e trattamenti di tipo chemioterapico, radioterapico e chirurgico, sia di quello legato a sciatalgie, cervicalgie e nevralgie traumatiche o post chirurgiche. Migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita a tanti pazienti garantendo una moderna ed efficace gamma di terpie contro il dolore cronico. Questo l’obiettivo, evidenziano Lilla Piazza e Pierina Di Martino, annunciato nel gennaio scorso dal commissario dell’ASP Mario Zappia. Il problema è che l’apparecchiatura all’ospedale di Sciacca non viene ancora utilizzata. Il Tribunale per i Diritti del Malato chiede perché vengono impegnate risorse economiche importanti se poi non si utilizzano i macchinari, come in questo caso, determinando anche delusione tra i pazienti. All’Asp agrigentina e al direttore sanitario dell’ospedale di Sciacca viene chiesto di attivare al più presto l’apparecchiatura utile ed efficace per la terapia del dolore. Tra l’altro pare che il problema riguardi anche il personale e che la difficoltà legata all’attivazione dell’ambulatorio per la terpia del dolore sia legata anche alla riduzione oraria del personale infermieristico.