di Forza Italia di Sciacca alla partecipazione alle prossime elezioni amministrative. Lo scontro dentro il centrodestra ha raggiunto il picco più alto, e negli ultimi giorni sono letteralmente volati stracci tra Matteo Mangiacavallo e Mario Turturici. La questione resta aperta, soprattutto perché Sciacca è il secondo comune più popoloso della provincia di Agrigento, la stessa che è rappresentata da ben 2 deputati regionali più un assessore della giunta Musumeci. E c'è poi la questione del silenzio degli alleati sull'estromissione di Forza Italia decisa da Matteo Mangiacavallo. Sembra proprio una riproposizione della freddezza romana tra Salvini e Meloni (che non a caso perfino Berlusconi non riesce a risolvere) e dello scontro palermitano tra Micciché e Musumeci. Per intanto a Sciacca, non trascurando il fatto che è clamoroso che un partito con questa storia ha rinunciato a competere (a Sciacca Forza Italia fu più volte il partito più votato a tutti gli appuntamenti), adesso si attende la nuova assemblea nel corso della quale, stando all'annuncio fatto ieri ai nostri microfoni da Mario Turturici, si darà formalmente indicazione di voto per uno degli aspiranti alla carica di sindaco. Sembrano esserci ben pochi dubbi circa il fatto che il gruppo dirigente forzista inviterà iscritti, amici e simpatizzanti, compresi coloro che si sarebbero dovuti candidare al consiglio comunale (la lista era pronta) a votare per Ignazio Messina. Il quale, dopo l'adesione di liste e minigruppi (l'ultima quella di "Noi con l'Italia") continua ad incassare sostegni. È di tutta evidenza in ogni caso che la rinuncia alla partecipazione alle elezioni non significa automaticamente che nel prossimo consiglio comunale Forza Italia non ci sarà. D'altronde pare che un candidato di ispirazione forzista sia già stato reclutato dentro la lista "Onda", quella che fa riferimento al deputato regionale Carmelo Pullara e all'assessore designato Carmela Santangelo. Stando ai si dice (ma siamo decisamente di fronte al più classico dei "segreti di Pulcinella") il dottore commercialista Nicola Indelicato sarebbe in tale direzione una specie di "cavallo di Troia" forzista ospite in quella lista. Come dire che la politica, se vuole, abbatte tutti i muri possibili e immaginabili. Turturici non ha usato certo mezze frasi per far comprendere che adesso l'obiettivo è quello di far perdere le elezioni a Mangiacavallo, di impedire perfino che possa andare al ballottaggio. Dichiarazioni che stanno suscitando commenti perfino sull'etica stessa della politica.
Mangiacavallo nel frattempo va avanti, e anche ieri al nostro microfono ha ostentato una apparente tranquillità, rivendicando la sua scelta, pur continuando però a non chiarirne del tutto i contorni. Nel frattempo il deputato regionale ha designato 4 assessori. Due di loro (Lorenzo Maglienti e Cinzia Deliberto) sono anche candidati al consiglio comunale, a differenza degli altri 2 (David Emmi e Ignazio Gallo). I 5 assessori designati da Ignazio Messina, invece (Pasquale Bentivegna, Filippo Bellanca, Michele Ferrara, Carmela e Caterina Santangelo), corrono tutti per un seggio all'aula consiliare Falcone-Borsellino. Due assessori designati anche candidati al consiglio e due no anche per Fabio Termine, rispettivamente Agnese Sinagra e Salvino Patti da una parte, Gianluca Fisco e Angelo Serra dall'altra.
Tra i consiglieri uscenti (si fa per dire, visto che il consiglio è sciolto da 2 anni) ci riproveranno in quattordici: Alessandro Curreri, Valeria Gulotta, Giuseppe Ambrogio, Fabio Leonte, Cinzia Deliberto, Lorenzo Maglienti, Calogero Bono, Gaetano Cognata, Giuseppe Milioti, Filippo Bellanca, Paolo Mandracchia, Carmela Santangelo, Pasquale Bentivegna e Alberto Sabella. Tre gli assessori uscenti della giunta Valenti che si candidano, oltre al veterano Leonte è la prima volta per Michele Bacchi e Roberto Lo Cicero. Tra i candidati a sindaco si candidano anche al consiglio Mangiacavallo e Messina. Si eleggono 24 consiglieri, ovvero 23 più il candidato a sindaco miglior perdente. La novità normativa è la decisione di alzare a 15 il numero di consiglieri attribuibili in caso di premio di maggioranza (fino alla volta precedente erano 14).
La campagna elettorale è adesso sì iniziata. Una campagna elettorale ancora sottotono, alimentata al momento solo ed esclusivamente dalla faida politica tutta interna al centro destra. Il 12 giugno si avvicina, e adesso si fa sul serio. Molti osservatori più o meno interessati scommettono sul fatto che la partita si chiuderà sin dal primo turno. Eventualmente per Sciacca non sarebbe la prima volta. Tra gli obiettivi dei candidati c'è sicuramente anche quello di convincere i riottosi a recarsi regolarmente alle urne, visto che si teme il fenomeno dell'astensionismo, che potrebbe anche essere condizionato dal voto concentrato nella sola giornata di domenica. Curiosità sui candidati ce ne sono tante, nelle liste ci sono anche volti noti della vita pubblica saccense oltre a spostamenti e riposizionamenti più o meno clamorosi. Citiamo, esclusivamente a fini statistici, che è la prima candidatura a sindaco per Matteo Mangiacavallo, la seconda per Fabio Termine, la quarta per Ignazio Messina.