l'interno del complesso di Santa Margherita di Sciacca era un ospedale. È forse questa la ragione per la quale la sua proprietà risiede tuttora in capo all'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento. E dire che sin dall'inizio del Novecento quelli che all'epoca si chiamavano Ospedali Civili Riuniti furono trasferiti nel vecchio e oggi degradato edificio di via Figuli. La titolarità di questo immobile negli anni Settanta e Ottanta fu oggetto di una lunga controversia tra il Comune e l'amministrazione sanitaria. La quale è sempre riuscita a mantenere la proprietà dell'immobile, cedendo soltanto in anni più recenti alla sottoscrizione di una convenzione che permettesse al Comune di potere usufruire, per ragioni culturali, della Chiesa di Santa Margherita. Chiesa, peraltro, chiusa al pubblico da due mesi e mezzo per ragioni di pericolo strutturale, accertati dalla sezione beni artistici e monumentali della soprintendenza ai beni culturali di Agrigento. Così, dopo gli ultimi rilievi, è stata disposta la chiusura dell’ex chiesa di Santa Margherita, uno dei monumenti più importanti di Sciacca. . È probabilmente questa la ragione che oggi ha indotto Francesca Valenti a formalizzare la richiesta al commissario straordinario dell’Asp di Agrigento Gervasio Venuti per l’affidamento del complesso monumentale omonimo. “Richiesta – precisa il sindaco - finalizzata alla valorizzazione del bene monumentale, all’apertura alla fruizione pubblica dei suoi spazi interni, al loro utilizzo per scopi prevalentemente culturali”. In anni recenti il complesso monumentale è stato anche sottoposto ad un corposo intervento di restauro, che negli anni scorsi permise anche una fruizione pubblica nell'ambito di alcune iniziative, una delle quali portata avanti dal Liceo Artistico Bonachia, all'epoca guidato dal compianto preside Vincenzo Bono. Un complesso che per anni ospitò anche il Cinema Micron, da cui si accedeva alla mitica “arena”, con proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali e musicali all'aperto che la resero a lungo un punto di riferimento per la cultura saccense. Un altro monumento che, per fortuna, non versa nelle condizioni precarie del complesso di San Domenico, di cui abbiamo parlato nei nostri Telegiornali di ieri. Rimane, tuttavia, sullo sfondo, un monumento straordinario, impreziosito dal mitico portale di marmo bianco scolpito da Francesco Laurana, risalente al 1468, apprezzabile da chi transita in via Incisa. Nella storia di Sciacca questo immobile ha un ruolo affascinante. Nella sua affidabilissima guida, lo storico Salvatore Cantone parla della chiesa di Santa Margherita come di una delle più ricche di Sciacca, fondata nel 1342 da Eleonora d'Aragona. La domanda sorge spontanea: che cosa se ne fa l'Asp di un monumento del genere? Negli anni dell'Azienda ospedaliera l'allora direttore generale Luigi Marano ne fece la sede di una fondazione culturale, che mai però riuscì a svilupparsi. Da tempo immemore si parla della possibilità di trasformare questo edificio in quel Museo della Ceramica che Sciacca, dove la tradizione maiolica non è certamente nata ieri, non è mai riuscita ad istituire né tanto meno ad istituzionalizzare. Sono stati numerosi anche negli anni duemila i tentativi di poter acquisire ad una proprietà comunale questo immobile. Si spera che prima o poi arrivi la volta buona. La richiesta del sindaco Valenti sicuramente è il simbolo di una rinnovata volontà che si inserisce nella affermazione culturale, e sarebbe finalmente l'ora, di questo territorio.