In Sicilia ci sarebbero i primi due casi sospetti di vaiolo delle scimmie. Si tratta di due migranti, rispettivamente di 17 e 30 anni, sbarcati a Lampedusa nei giorni scorsi e ora ricoverati nel reparto di Malattie Infettive del Policlinico di Palermo. Il primo caso è quello di un cittadino egiziano di 17 anni giunto in Sicilia il 14 maggio. Il 20 maggio ha manifestato i primi sintomi della malattia (spossatezza, pustole sulle mani, dolori in tutto il corpo) ed è stato trasferito prima all'ospedale di Agrigento, poi al Policlinico di Palermo dove è ricoverato dal 21 maggio. Nelle prossime ore è atteso l'esito degli esami dei campioni di sangue inviati allo Spallanzani di Roma per le analisi di conferma. L'altro caso sospetto riguarda un cittadino marocchino di 30 anni giunto al Policlinico di Palermo da un centro per migranti. Anche lui presenta la stessa sintomatologia con lesioni alle mani e ai piedi e dolori generalizzati. "I casi finora registrati in Europa sono tutti legati in qualche modo al cluster delle Canarie – spiega il professore Antonio Cascio, primario di Malattie infettive del Policlinico - i due casi in Sicilia invece, anche se ancora si aspetta la conferma, vengono dal Nord Africa e ciò desta un pizzico di preoccupazione sulla possibilità di una maggiore diffusione del virus. Si tratta di una malattia che in genere si trasmette da animale a uomo, raramente da uomo a uomo, ed ha un periodo di incubazione di 7 – 14 giorni ma può arrivare anche a 21 giorni. La malattia non si trasmette per via inalatoria ma attraverso un contatto fisico stretto o per via sessuale". La mortalità è molto bassa e la malattia decorre come una forma influenzale, tanto che tutti i pazienti finora accertati in Italia con vaiolo delle scimmie stanno bene. La malattia contagiosa di origine virale dunque potrebbe essere arrivata anche in Sicilia. "C'è da stare attenti - tranquillizza l'esperto - ma non da preoccuparsi. Non si diffonde facilmente come il covid, ma ci si contagia dopo un contatto stretto. Non è però possibile - conclude Cascio - prendere nessun accorgimento, solo si consiglia di evitare i rapporti sessuali con gli sconosciuti". Ma quali sono i sintomi più comuni? Come riporta il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, negli esseri umani il vaiolo delle scimmie si manifesta in maniera più lieve rispetto al vaiolo tradizionale. Inizia con febbre, mal di testa e dolori muscolari. La principale differenza con il vaiolo in base alla sintomatologia accertata nei recenti contagi è relativa all'ingrossamento dei linfonodi che invece non avviene nella malattia "classica".