Parte da questa premessa l’intervento del Comitato Intecomunale per l’acqua pubblica sulla situazione critica in cui versa Aica.Per il coordinatore Franco Zammuto è grave ciò che sta avvenendo all’Assemblea territoriale idrica della provincia di Agrigento. Provincia nella quale almeno 140mila cittadini hanno, con varie modalità, chiesto senza possibilità di equivoco alcuno la costituzione di un’azienda speciale consortile pubblica per la gestione del Servizio Idrico Integrato.
Intercopa, alla luce di quello che sta succedendo, ritiene che molti dei 43 Sindaci che pure avevano già votato per l’acqua pubblica – stanno ora in maniera subdola creando le condizioni per fare fallire il progetto del nuovo gestore AICA , costituito da meno di un anno, con l’impossibilità per il nuovo Ente di dotarsi di quei fondi assolutamente necessari per poter provvedere a tutti i gravi problemi che riguardano la rete idrica, le fogne e i depuratori dell’intero territorio provinciale, che non sono in condizioni se non ottimali, nemmeno accettabili.
Oggi che la situazione è veramente un disastro il comitato Inter.Co.PA si chiede se non sia legittimo che comitati, associazioni e sindacati sensibilizzino i cittadini per avviare una ferma, e decisa protesta sociale e di popolo contro quei Sindaci che, preoccupati per il consenso elettorale e di poter scatenare la loro reazione, si sono finti disponibili a realizzare le
giuste istanze provenienti dalla volontà popolare, salvo poi tradirle per perseguire diversi e oscuri disegni. Sindaci sotto accusa, dunque, con il Comitato Intercopa che si associa al Cartello Sociale, e chiede che rispettino la volontà della maggioranza dei cittadini, facendo la loro parte nel sostenere l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini dalla quale pretendere, al tempo stesso un servizio efficiente che porti al miglioramento degli impianti ed alla riduzione delle tariffe, fra le più alte in Italia.