A dichiararlo è la responsabile del Forum dei movimenti per l’acqua pubblica Antonella Leto in una lettera aperta inviata al presidente dell’Ati e ai sindaci agrigentini. Il Forum per l’acqua pubblica registra con forte preoccupazione una conflittualità sia tra i Sindaci della ex Provincia di Agrigento, sia tra gli organismi deputati ad assicurare che la gestione pubblica e partecipativa di AICA, l'Azienda Speciale Consortile di proprietà dei Comuni agrigentini nata dopo il fallimento di Girgenti Acque.
Preoccupazione amplificata da una serie di segnali che sembrano voler prefigurare un fallimento annunciato e, per Antonella Leto, auspicato da chi vorrebbe far tornare i privati a lucrare e speculare sul Bene Comune primario.
Diverse le ragioni per le quali il Forum per l’acqua pubblica paventa il rischio di un ritorno alla privatizzazione del servizio idrico in provincia di Agrigento. Innanzitutto ritiene gravissimo il fatto che l'Azienda sia ancora priva della figura del Direttore sebbene la nomina di Domenico Armenio sia stata deliberata dall'Assemblea dei Sindaci già da diverse settimane. Se rispondesse al vero che il Direttore nominato non può prendere servizio perchè non ha ricevuto dalla Regione il nulla osta necessario, per il Forum per l’acqua sarebbe l'ennesimo attacco del Governo Musumeci alla gestione pubblica del servizio idrico.
C’è poi la questione, ritenuta altrettanto grave, della mancata erogazione dele somme del prestito ponte regionale di 10 milioni di euro, che alcuni Comuni si ostinano a non voler girare ad AICA.
In questo caso sono tirati in ballo i sindaci ai quali viene chiesto di assumersi le responsabilità che gli competono, rispondendo esclusivamente agli interessi delle comunità che amministrano.
Per il Forum che rappresenta i movimenti per l’acqua pubblica è altrettanto importante che venga costituita al più presto la consulta delle associazioni, con la verifica dei requisiti di quelle che hanno fatto richiesta di parteciparvi ed esclusione di quelle che non hanno partecipato al processo di ripubblicizzazione dell’acqua.
E sui costi del servizio, viene rimarcato come nonostante le sentenze del TAR e del CGA abbiano dichiarato illleggittime le tariffe di Siciliacque, gli organi preposti non abbiano ancora dato attuazione alle stesse. In soldoni significa che Siciliacque deve cedere le reti e gli impianti ad AICA consentendo quindi risparmiare gli 11 milioni di euro per l'acquisto di acqua all'ingrosso.
Sono queste, dunque, le considerazioni per le quali il Forum dei Movimenti per l’acqua pubblica ritiene sia in atto il tentativo di far fallire l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini.
Intanto il Cartello Sociale della provincia di Agrigento che pure da giorni denuncia questo tentativo, evidenzia come dalla prima relazione semestrale sulla gestione Aica, sia possibile cogliere diversi aspetti positivi, nonostante le evidenti difficoltà legate anche alle indecisioni di quei comuni che non hanno ancora versate la quota del prestito regionale.
I vertici e il personale Aica hanno dimostrato di credere in questa impresa e per il Cartello Sociale della provincia di Agrigento adesso sono i sindaci a dover dimostrare di sostenere nei fatti la gestione pubblica dell’acqua.