a Palazzo d'Orleans le rappresentanze delle marinerie siciliane, quelle che ieri da Sciacca hanno ripreso la mobilitazione contro il caro gasolio. L'incontro ha visto la presenza in prima linea accanto al governatore del deputato regionale Matteo Mangiacavallo, candidato a sindaco di Sciacca. È stato lui nelle scorse ore a chiedere a Musumeci un incontro urgente. Presenti i rappresentanti delle cooperative di pesca e delle marinerie di Portopalo di Capo Passero, Pozzallo, Porticello, Trapani, Terrasini, Licata, Castellammare del Golfo, Scoglitti, Catania, Augusta, Termini Imerese, Sciacca e Porto Empedocle. Tra i presenti anche Calogero Bono, dirigente della cooperativa "Madonna del Soccorso" di Sciacca. C'era anche il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, che ieri, per la parte di sua competenza, si era rivolta anche lei al governo della Regione. Musumeci ha incontrato le categorie produttive insieme al direttore generale della Pesca Alberto Pulizzi.
La questione del costo ormai fuori controllo del carburante è solo una delle innumerevoli emergenze che rischiano di fare fallire le imprese di pesca. Ma al di là delle speculazioni delle compagnie petrolifere, il settore lamenta anche la crisi generata dalla pandemia, e minaccia di trasformare lo stato di agitazione in sciopero generale perché, tra le vertenze tuttora in piedi, non si è riusciti ancora a risolvere nemmeno quella delle attese erogazioni degli aiuti da 10 milioni di euro individuati come indennità per Covid-19 le cui graduatorie sono già pubblicate. Hanno chiesto, inoltre, le imprese di pesca, la definizione dell'iter relativo al contributo proprio per il "caro gasolio" (previsto un plafond di ulteriori 10 milioni di euro nell'ambito del Bilancio 2022). Chiesta infine anche l'applicazione dell’articolo 32 dello Statuto della Regione Siciliana in favore delle attività produttive, tenuto conto che in Sicilia si raffina oltre il 40% dei prodotti petroliferi. Per il tramite del presidente della Regione, le marinerie hanno chiesto di attivare tutte le procedure necessarie affinché il governo nazionali riadotti un apposito decreto legge, sulla falsariga del Decreto Energia, concedendo una proroga del credito d'imposta anche per il secondo trimestre del 2022, con un aumento della percentuale dal 20 ad almeno il 40% del costo del carburante, nonché le erogazioni delle indennità previste dallo stesso provvedimento oltre al pagamento immediato del Fermo Pesca Obbligatorio relativo al 2021. Nello Musumeci si è impegnato a sbloccare le somme di competenza della Regione nel periodo compreso tra 10 giorni e un mese, mentre per le altre voci si è impegnato a fare pressioni sul governo nazionale.