Così stamattina Fabio Termine nella conferenza stampa convocata nel suo comitato elettorale ha replicato alle considerazioni di ieri pomeriggio del suo avversario. Per Termine i veri fatti gravi fatti aleggiare ieri pomeriggio da Messina non sono successi nella sezione numero 28 ma in quella numero 4, con 38 preferenze (in difformità - ha detto - con il contenuto della tabella di scrutinio) tolte a lui e a Mangiacavallo e attribuite a Messina. La verifica del magistrato che ha presieduto la commissione elettorale centrale, dal punto di vista di Termine ha rimesso le cose a posto, prendendo atto di quello che lo stesso Messina ha definito "errore di trascrizione" ammesso dal presidente della sezione Amindore Ambrosetti. E sulla questione politica Termine ha ribadito: "La Valenti è dirigente del Pd, ma non fa parte del mio progetto". Domenica si devono completare eventuali apparentamenti e anche le squadre assessoriali. Il leader di Mizzica ha rimandato eventuali appelli alla coalizione Mangiacavallo, pur non escludendoli del tutto. "In questo scorcio di campagna elettorale continueremo a parlare di temi", ha concluso.