che dal primo giugno sarebbe stata attivata la scrambler terapy, già nella disponibilità dell’Ospedale di Sciacca da diversi mesi, e oggetto di diverse sollecitazioni da parte di Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato. Siamo al 20 giugno e le responsabili delle due associazioni, Lilla Piazza e Pierina Di Martino, oggi evidenziano come l’importante apparecchiatura antalgica non è stata resa operativa . Sono i cittadini, che da tempo sono in attesa di tale attivazione, ad avere segnalato di essersi recati più volte al CUP, con la prescrizione medica per fissare l’appuntamento della visita anestesiologica preliminarmente necessaria, ma si sono sentiti rispondere che la piattaforma informatica del CUP non consente ancora di fissare appuntamenti per visite anestesiologiche e che per queste occorre rivolgersi direttamente ai medici dell’ambulatorio anestesiologico.
Chi lo ha fatto, tuttavia, si è sentito dire che l’Ospedale di Sciacca ha adesso questioni più importanti da affrontare e che quando ci saranno le condizioni sicuramente saranno attivati tutti i servizi.
A questo punto, dichiarano le responsabili di Tribunale per i Diritti del Malato e Cittadinanzattiva, ci chiediamo chi rappresenti la voce ufficiale dell’ASP e per essa dell’Ospedale di Sciacca, visto che quanto ufficialmente comunicato dal direttore generale non viene poi realizzato. Nell’interesse dell’utenza del territorio di Sciacca interessata a questa terapia antalgica, viene rinnovata la richiesta di conoscere la data nella quale sarà veramente attivata la terapia del dolore, la cui importanza nell’ambito della medicina ospedaliera nel territorio di Sciacca era stata evidenziata dal commissario dell’ASP. Ricordiamo bene, hanno dichiarato Lilla Piazza e Pierina Di Martino, l’enfasi con la quale si comunicava che l’Unità operativa di anestesia e rianimazione di Sciacca sarebbe stata dotata dell’apparecchiatura di Scrambler Terapy per il trattamento del dolore per migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita di tanti pazienti.
Adesso la direzione dell’asp e dell’ospedale di Sciacca, concludono Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato ci dicano quanto questa terapia sarà effettivamente garantita.