per un nuovo aumento della Tari. Le nuove tariffe per l’anno 2022, in realtà, sono state deliberate dalla giunta Valenti, su indicazione degli uffici finanziari del comune, il 23 giugno scorso e approvate due giorni fa da un commissario ad acta con le funzioni del consiglio comunale.
Una patata bollente quella che l’amministrazione Valenti ha lasciato al nuovo sindaco di Sciacca Fabio Termine chiamato ora a far applicare i nuovi aumentati importi. Va precisato che l’adempimento andava fatto entro il 30 giugno, termine ultimo e peraltro già prorogato dallo Stato, per l’approvazione delle tariffe Tari.
C’è la necessità di coprire ulteriore 245 mila euro per il 2022 e, come ormai ben sanno i cittadini, il costo del servizio va coperto integralmente con la tassa rifiuti. Negli anni è aumentata considerevolmente e nonostante le elevate percentuali di raccolta differenzata che sono state raggiunte e che hanno posto Sciacca, tra i comuni più ricicloni della Sicilia. Il problema è sempre quello degli impianti. Dopo la chiusura della discarica di contrada Saraceno Salinella, ma anche i problemi di capacità del centro di compostaggio di contrada Santa Maria, gran parte dei rifiuti della città di Sciacca devono essere portati negli impianti, peraltro, privati di altre province siciliane, con un costo ben più elevato. Così di anno in anno la tassa rifiuti aumenta con conseguenti rimostranze dei cittadini, quelli che la Tari la pagano chiaramente. Altra nota dolente, oltre ai costi del servizio, è stata infatti quella della considerevole percentuale di evasori. 1.600 quelli finalmente accertati dall’amministrazione Valenti, alcuni dei quali si sono già messi in regola, consentendo peraltro di limitare ora il danno. La rideterminazione delle tariffe Tari 2022 sì è resa necessaria non perché sono ulteriormente aumentati i costi del servizio, ma perché il comune non potrà usufruire dei fondi stanziati dallo stato durante l’emergenza Covid. In pratica si tratta di circa 600 mila euro di ristori che sono venuti meno. In parte saranno coperti grazie agli accertamenti Tari nei confronti degli evasori, rimangono da coprire 245 mila euro. A farlo dovranno essere, dunque, i contribuenti con le prossime bollette Tari, quelle che dovrebbero arrivare a partire da settembre, posto che scade il 30 settembre la prima delle quattro rate previste.