tornato al centro dell'attenzione nei giorni scorsi, sta mettendo in evidenza tutti i limiti di un sistema, quello dei consorzi di bonifica, che ha visto lo stesso presidente della Regione Nello Musumeci, durante un'intervista al programma Report di Rai 3, dovere ammettere che i 31 progetti che si puntava a finanziare con i fondi del Pnrr ma che sono stati inesorabilmente bocciati, non potevano certo avere i crismi della perfezione per l'indisponibilità di personale tecnicamente qualificato. E questo anche se poi si è corsi ai ripari ottenendo i fondi (ma non del Pnrr) su 8 progetti che si è riusciti a recuperare.
Nelle scorse ore Gabriele De Gasperis ed Enzo Savarino, responsabili sindacali della Federazione Italiana Lavoratori Bonifica e Irrigazione, hanno preso posizione replicando indirettamente al governatore della Sicilia, facendo notare come non possa essere considerato "normale" il fatto che 31 progetti per nuovi impianti siano stati bocciati. “Rimaniamo basiti - dicono - di fronte alle dichiarazioni del governatore". Ricordando anche come gli enti di bonifica in Sicilia siano commissariati da qualche decennio, e come la Regione non possa, dunque, fare orecchie da mercante sulla gestione. Al contrario, secondo i sindacalisti, Musumeci dovrebbe finalmente assumersi pienamente le proprie responsabilità, sia per non aver saputo cogliere le opportunità offerte dai fondi del Pnrr, sia per quanto riguarda la gestione operativa degli enti”.
Ma non è tutto. Per De Gasperis e Savarino “la drammatica siccità che in questi giorni sta colpendo anche la Sicilia riporta al centro il fondamentale ruolo degli enti di bonifica e la necessità dei servizi che questi erogano quotidianamente". Com'è noto la questione ha indotto alla mobilitazione gli stessi lavoratori dipendenti dei consorzi, proprio nel mezzo delle polemiche delle organizzazioni professionali che dalle nostre parti hanno appreso in maniera che a loro giudizio non è stata nemmeno proprio ortodossa, dei nuovi pesantissimi rincari sul costo dell'acqua, sia del diritto fisso, sia dell'acqua al metro cubo.
Anche i dipendenti sono in difficoltà, perché da diversi mesi non percepiscono stipendi e indennità. Tutto questo ovviamente aggrava pesantemente la condizione già assai critica dell'agricoltura siciliana come settore produttivo. Gli esponenti della Federazione Italiana Lavoratori Bonifica e Irrigazione De Gasperis e Savarino chiedono alla Regione di impegnarsi in maniera seria, agendo con responsabilità verso gli enti consortili a partire dal pagamento delle retribuzioni, favorendo però anche gli investimenti per garantirne l'operatività, procedendo al giusto inquadramento dei dipendenti e stabilizzando gli operai avventizi, figure assolutamente necessarie al pieno svolgimento delle funzioni dei Consorzi e da troppi anni in attesa di una regolarizzazione”.
Sullo stesso argomento il deputato regionale di "Prima l'Italia" Vincenzo Figuccia ha evidenziato come "quanto sta avvenendo nei Consorzi di bonifica siciliani sia molto grave, ed è necessario un intervento immediato del governo Musumeci per sbloccare le risorse che senza indugio devono essere trasferite ai Consorzi". Un tema mette a rischio anche la campagna irrigua, e non possono più essere scongiurate azioni di protesta clamorose da parte del personale che non riceve emolumenti e arretrati.