la campagna elettorale in vista delle elezioni regionali di domenica prossima. Cala il sipario, dunque, sulla propaganda, in attesa del giorno del voto. Sono cinque gli aspiranti alla carica di inquilino di Palazzo d'Orleans per i prossimi cinque anni: Giancarlo Cancelleri, Claudio Fava, Fabrizio Micari, Nello Musumeci e Roberto La Rosa. Sono 62 i seggi dell'Assemblea Regionale Siciliana in palio. Seggi che saranno attribuiti col sistema elettorale proporzionale. Altri due posti sono riservati rispettivamente al candidato presidente eletto e a quello miglior sconfitto. Gli ultimi sei seggi saranno destinati ad assegnare la maggioranza alla lista o coalizioni vincenti in numero di 42 seggi, numero da raggiungere o attraverso il collegio unico regionale, o attraverso lo scorrimento dei 6 posti del listino bloccato. E passiamo alle liste. Una ciascuna quelle a sostegno rispettivamente di Giancarlo Cancelleri (Movimento 5 Stelle), Claudio Fava (Cento Passi per la Sicilia) e Roberto La Rosa (Siciliani liberi); quattro quelle che sostengono Fabrizio Micari (Partito Democratico, Lista Micari, Sicilia Futura e Alternativa Popolare); cinque, infine, le liste dalla parte di Nello Musumeci (Fratelli d'Italia-Noi con Salvini, Diventerà Bellissima, Forza Italia, Idea Sicilia-Popolari e Autonomisti e Unione di Centro. L'elezione dei candidati all'ARS avviene, come detto, col metodo proporzionale tra le liste che abbiano superato la soglia di sbarramento del 5% a livello regionale. In provincia di Agrigento sono 12 le liste che concorrono per 6 posti disponibili all'Assemblea Regionale Siciliana. 69 i candidati in tutto. Si vota domenica e solo domenica dalle 8 alle 22. L'elettore deve presentarsi al seggio munito di carta d'identità. Alla fine delle operazioni di voto i seggi verranno chiusi. Lo spoglio inizierà solo l'indomani mattina alle 8. Si immagina che i primi risultati attendibili, ancorché parziali, potranno arrivare intorno alle ore 11. Quattro milioni e mezzo i siciliani iscritti nelle liste elettorali. Lo spauracchio naturalmente riguarda il possibile fenomeno dell'astensionismo, simbolo di un oggettivo allontanamento della gente dalla politica. Tutti i soggetti politici sperano di potere invertire questa tendenza. Un appuntamento, quello delle Regionali, che ha dimostrato di essere particolarmente atteso e a tutti i livelli: da Palermo a Roma. Eppure si è scoperto nei giorni scorsi che ci sarebbero addirittura molti siciliani che non sanno nemmeno che domenica si vota. Una condizione nei confronti della quale si sta cercando di rimediare, ma che comunque è indicativa di una crisi civica a dir poco senza precedenti. La presenza di tutti i big della politica nazionale in questi giorni in Sicilia è indicativa dell'interesse specifico nei confronti del prossimo risultato elettorale regionale. I temi del dibattito politico al centro della campagna elettorale sono stati la lotta agli sprechi, la necessità di riorganizzare le politiche occupazionali, con uno sguardo particolare nei confronti delle giovani generazioni, la battaglia contro la burocrazia e, naturalmente, la lotta al malcostume e alla mafia.