Era stato indicato da Fabio Termine, insieme a Gianluca Fisco, Salvino Patti e Agnese Sinagra, il giorno in cui erano state presentate le candidature a sindaco al comune di Sciacca. Tra il primo e il secondo turno colui che poi sarebbe stato eletto primo cittadino ha completato la squadra con Francesco Dimino, Valeria Gulotta e Salvatore Mannino. Per Serra pare sia emerso un problema organizzativo di tipo assolutamente personale, collegato al proprio lavoro. Stando a quanto si apprende Fabio Termine avrebbe già individuato il sostituto. Tutto però è stato rimandato ancora a domani mattina. Mancano dunque altre 24 ore prima che la giunta formalizzi la delibera con l'indicazione ufficiale dei nomi degli assessori e, soprattutto, con il conferimento delle deleghe a ciascuno di loro. L'impalcatura delle deleghe stesse a quanto pare sembra essere comunque stata chiusa. Inutile attardarsi su ipotesi. Mercoledì il sindaco convocherà una conferenza stampa per chiudere la partita della sua amministrazione ma anche, stando a quanto si apprende, a presentare alcune iniziative che potranno essere organizzate per l'estate saccense (sono disponibili circa 200 mila euro) e per comunicare gli obiettivi immediati che l'amministrazione intende cercare di centrare nei primi cento giorni del proprio mandato.
A poco più di una settimana dalla vittoria delle elezioni, dunque, l'amministrazione Termine entra nel vivo delle proprie funzioni pubbliche, anche se gli ultimi sono stati giorni a dir poco intensi, per tante ragioni, che hanno visto il neo sindaco assumere i primi ruoli di rappresentanza civica. I prossimi adempimenti (a partire da quelli relativi all'approvazione della delibera di giunta con le designazioni assessoriali) sono attesi anche dal dottor Pietro Valenti, commissario straordinario che negli ultimi 2 anni ha rappresentato, con i poteri sostitutivi, il disciolto consiglio comunale. Sarà lui a convocare la prima seduta di Sala Falcone Borsellino ricomposta dopo le elezioni. Valenti sarà a Sciacca domani mattina. Risalendo a sabato scorso la proclamazione dei consiglieri eletti fatta dalla commissione elettorale centrale, bisogna convocare la prima seduta consiliare entro 15 giorni. Tenuto conto che occorre osservare anche i canonici 10 giorni di avviso agli eletti, ed escludendo che i lavori possano svolgersi sabato 16 o domenica 17 luglio, l'unica data possibile è quella di venerdì 15. Seduta che sarà inizialmente presieduta dal consigliere più votato Calogero Bono (di Fratelli d'Italia) e nel corso della quale, valutate eventuali condizioni di ineleggibilità o incompatibilità, i consiglieri dovranno giurare e poi eleggere presidente e vice presidente.
È una questione, quest'ultima, per la quale la maggioranza numerica emersa dall'apparentamento tra il primo e il secondo turno sembra sempre più orientata a puntare sul nome di Ignazio Messina in persona. Al punto in cui la discussione interna è arrivata sembra ormai difficile che possano venire fuori improvvisamente sorprese rispetto alla predetta impostazione. Sarà comunque importante, e per ragioni diverse facilmente immaginabili, anche l'individuazione del vice presidente. Il nome dell'avvocato Carmela Santangelo al momento sembra essere quello più accreditato.
Sullo sfondo della vicenda rimane l'intenzione di Messina di presentare ricorso al Tar contro il risultato del primo turno elettorale, quello del 12 giugno che lo aveva visto ad un passo dalla vittoria. L'intenzione evidente è quella di chiedere l'accesso alle schede, cosa che il magistrato a capo della commissione elettorale centrale non poteva fare. Messina aveva annunciato di volere pretendere essenzialmente la verifica delle 30 schede "nulle" della sezione 28 che la presidente ha classificato come "voti contestati e momentaneamente non assegnati", considerando soltanto un errore di trascrizione quello che è successo all'interno della sezione numero 4.
Ma nei giorni scorsi è venuta fuori un'altra questione, quella della sezione 5, dove sono venuti fuori numeri incongruenti attribuiti alla lista Onda. Cosa che ha registrato contestazioni da parte di 4 candidati della predetta lista Onda (compreso l'eletto Alessandro Grassadonio) nonché di 2 candidati della lista Sciacca Terme Rinasce (Isidoro Maniscalco e Michele Ferrara). In definitiva: si va avanti e si procede come è giusto che si acon il lavoro programmato dal risultato ufficiale delle urne. Ma dopo le contestazioni sullo scioglimento del consiglio comunale, sugli organi elettivi del comune di Sciacca continueranno i ricorsi e le carte bollate. In attesa di una sentenza che richiederà diversi mesi e che, stando ai desiderata di Ignazio Messina, potrebbe sovvertire (più o meno clamorosamente) il risultato delle elezioni, non certo quello del ballottaggio che, tuttavia, per la coalizione che ha fatto capo alla candidatura a sindaco di Ignazio Messina, non ci sarebbe nemmeno dovuto essere.