potrebbe a breve aumentare ulteriormente. Una strada senza alternativa che trae spunto dalla crisi del grano (la questione ucraina in primo piano), da un mercato in gravi ambasce e, ovviamente, dai rincari che stanno interessando i trasporti (a partire dalla questione del caro gasolio) ma che, a cascata, sta riguardando tutte le forniture delle materie prime, comprese quelle del settore agroalimentare. Al nostro telegiornale l'allarme di Giuseppe Termine, imprenditore di Sciacca impegnato nel settore della ristorazione. Una situazione che richiede attenzione massima a livello di esecutivo, perché dopo gli anni della pandemia e delle chiusure, pizzerie, ristoranti e panificatori e attività di somministrazione di cibi e bevande in genere rischiano di subire ulteriori danni. Perché è evidente che è inevitabile che gli aumenti a cascata finiscano sul groppone dei consumatori finali. I quali, ad un certo punto, potrebbero anche vedersi costretti ad alzare bandiera bianca.