venerdì 15 luglio con inizio fissato alle ore 20. E’ quella dell’insediamento e giuramento dei 24 nuovi consiglieri, ma che prevede tutta una serie di adempimenti che culmineranno nell’elezione dei vertici di sala Falcone Borsellino, ossia presidente e vice presidente. Un primo passaggio è previsto per domani mattina. Su iniziativa del consigliere Calogero Bono, il più votato alle elezioni del 12 giugno scorso e che pertanto presiederà la seduta almeno fino all’elezione del presidente, domani mattina alle ore 10 al palazzo municipale è prevista una sorta di conferenza dei capigruppo. Una riunione alla quale Calogero Bono ha invitato a partecipare i consiglieri più votati di ogni lista, oltre all’assessore ai rapporti con il consiglio comunale Salvatore Mannino, alla presenza del segretario comunale. L’obiettivo è quello di pianificare la seduta di insediamento, quella in cui preliminarmente si procederà al giuramento dei 24 consiglieri eletti e alla convalida, per poi passare all’elezione del presidente e vice presidente, al giuramento del sindaco e presentazione della giunta e poi ancora alla composizione delle commissioni consiliari. Difficilmente si arriverà a questo ultimo adempimento anche perché l’elezione di presidente e vice presidente, che in teoria appare come una pratica celere e scontata, in realtà potrebbe nascondere più di qualche insidia. A tre giorni dalla seduta è Ignazio Messina il candidato alla presidenza. Non si sono novità rispetto alle decisioni che la maggioranza consiliare, che per la prima volta sarà all’opposizione della nuova giunta municipale, ha assunto già da qualche settimana. Una elezione senza sorprese da questo punto di vista e che si basa sulla forza dei numeri. La coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Ignazio Messina aveva già bloccato prima del ballottaggio il premio di maggioranza, avendo ottenuto con l’apparentamento oltre il 50% dei voti, e conta 15 consiglieri su 24. C’è poi un sedicesimo consigliere di opposizione. E’ Maurizio Blo’ della lista Mangiacavallo sindaco che non si è schierato né con Messina, né con Termine alle elezioni del 26 giugno scorso.
Numeri schiaccianti, dunque, ed elezione del presidente e vice presidente del Consiglio apparentemente facile facile, ma questa maggioranza consiliare dovrà comunque dimostrare con il voto la compattezza e la tenuta. Non è un mistero che ci siano altri esponenti del gruppo ad ambire alla presidenza del Consiglio, seppure hanno dovuto mettere da parte questo desiderio di fronte alla candidatura di Ignazio Messina. Poi c’è l’altro fronte, quello della minoranza in consiglio che sostiene l’amministrazione Termine. Sono 8 consiglieri che in prima battuta e di fronte alla prospettiva di Messina presidente voteranno chiaramente per un loro candidato. Si fa il nome del consigliere Alessandro Curreri che pare un tentativo di andare oltre gli 8 voti lo stia facendo, puntando magari a qualche collega cui la prospettiva di cinque anni all’opposizione sta stretta o a chi mugugna e non poco rispetto alla prospettiva di affidare ad Ignazio Messina il prestigioso incarico di Presidente, anche dal punto di vista economico. C’è poi da tener conto che l’amministrazione guidata da Fabio Termine è ben consapevole che la strada è tutta in salita di fronte ad una così nutrita opposizione. Insomma la ricerca di allargare il ristrettissimo campo dei consiglieri a favore potrebbe iniziare già dalla prima seduta consiliare e proprio dall’elezione dei vertici di sala Falcone e Borsellino. Sono sufficienti 4- 5 consiglieri per far saltare la scontata elezione di Ignazio Messina alla prima votazione e alla seconda potrebbe succedere di tutto.