anni la contesa tra Sciacca e Ribera riguarda la questione ben più rilevante della sanità. E così oggi è l’esponente del Movimento 5 Stelle di Ribera Vincenzo Russello ad alzare le barricate in difesa dell’ospedale Fratelli Parlapiano contro quelli che ritiene siano i tentativi saccensi di smantellare la struttura. Il riferimento chiaro è all’ultimo intervento di Cittadinanzattiva- Tribunale per i Diritti del Malato che con Pierina Di Martino e Lilla Piazza, nei giorni scorsi, a fronte dei gravi problemi che interessano il Giovanni Paolo II e che sono legati alla carenza di personale, medico soprattutto, erano tornate a contestare quella che da sempre viene definita “l’irrazionale scelta di utilizzare due presidi che distano appena 20 km l’uno dall’altro con funzioni similari”.
Ancor più oggi, secondo Cittadinanzattiva e Tribunale per i Diritti del Malato, di fronte ad una carenza di operatori sanitari che sta facendo menir meno la possibilità di garantire normali livelli di assistenza.
Non si è fatta attendere la replica dei 5 Stelle di Ribera. “Giù le mani dal presidio ospedaliero Fratelli Parlapiano” scrive Vincenzo Russello, sostenitore della riconversione dell’ospedale attualmente dedicato al Covid, con il mantenimento delle malattie infettive e della pneumologia, ma anche degli altri reparti al servizio di una vasta utenza, quella dei 12 comuni dell’area interna. Tutto questo, sostiene, consentirebbe peraltro al Giovanni Paolo II di Sciacca - in qualità di presidio ospedaliero di riferimento - un "minore stress sanitario" la possibilità di garantire una adeguata offerta sanitaria ad un vastissimo territorio. Il problema è che medici, infermieri e operatori fanno la spola da un ospedale all’altro, con il risultato di penalizzare ora una, ora l’altra struttura. Per Russello la priorità non è quella di separare gli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera, ma definire in maniera chiara le competenze di ciascun presidio ospedaliero, senza campanilismi e con l'unico obiettivo di salvaguardare la sanità territoriale. Al tempo stesso auspica che venga rivista la rete ospedaliera regionale e che il Fratelli Parlapiano di Ribera venga riconosciuto come Ospedale di Zona Disagiata. Intanto l’emergenza personale negli ospedali, con riferimento ai nosocomi di Licata e Canicattì è stata al centro di un confronto tra i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento e la Commissione speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell'attuazione delle leggi, presieduta dall’onorevole Carmelo Pullara che non ha lesinato critiche all’indirizzo del commissario Zappia. Tra le novità discusse quella del ripristino delle 36 ore settimanali per il personale infermieristico impegnato a garantire l’assistenza sanitaria ai malati covid sia in ospedale che su base territoriale e per agevolare il riavvio delle operazioni di vaccinazione.