sono ormai in fase di ultima definizione i lavori che hanno portato prima alla demolizione e poi alla ricostruzione delle case popolari di Largo Martiri di via Fani a Ribera.
Le palazzine sono state ultimate, all’interno mancano soltanto piccoli interventi e si stanno effettuando gli allacci per acqua, luce e gas. Da completare l’esterno: occorre asfaltare le aree di accesso alle palazzine, i marciapiedi e posare il manto erboso sintetico. La complessità, al momento, riguarda le pratiche per l’assegnazione dei 60 nuovi alloggi. Secondo un protocollo siglato nel 2013 tra comune di Ribera e Iacp di Agrigento ad averne diritto sono anche gli eredi di ex proprietari ed ex assegnatari, purché abbiano i requisiti. C’è, dunque, da produrre successioni, certificati di famiglia perché sono diversi i casi di proprietari o assegnatari che nel frattempo sono deceduti.
A tal fine, è stato istituito un tavolo tecnico del quale fanno parte i vertici e funzionari dell’Istituto Case Popolari e del comune di Ribera, a cominciare dal sindaco Matteo Ruvolo. L’ultima riunione si è svolta giovedì scorso ed è stata aggiornata a lunedì 18 luglio quando si farà il punto sulle pratiche di assegnazione già istruite e quelle ancora da definire con eventuali produzione di altra documentazione.
Si sta arrivando, finalmente, a mettere la parola fine su una vicenda incredibile. Era il 2012 quando l’allora sindaco Carmelo Pace, su provvedimento disposto dalla Procura della Repubblica di Sciacca, fu costretto a far eseguire l’ordinanza di sgombero delle palazzine popolari di Largo Martiri di via Fani. Erano state realizzate con cemento depotenziato e andavano liberate subito per ovvie ragioni di sicurezza. Sessanta famiglie si ritrovarono a dover lasciare la casa e ricorrere ad alloggi in affitto. Il comune di Ribera non le ha mai abbandonate, garantendo loro un contributo alle spese mensili di affitto, che pure ha gravato sul bilancio.
L’ottimismo legato al finanziamento che da subito è stato messo a disposizione per la demolizione e ricostruzione degli alloggi ha lasciato poi spazio alla delusione e in diverse circostanze alla rabbia delle famiglie interessate. Dal 2012 si è arrivati alla demolizione solo nell’agosto del 2019. Si sono resi necessari sette anni per definire l’iter del finanziamento, il progetto, ma soprattutto per affidare i lavori. Un appalto da record(quello delle lungaggini burocratico-amministrative) in questi termini era stato definito a livello regionale.
Poi finalmente erano arrivate le ruspe ed erano state abbattute le dieci palazzine costruite con il cemento depotenziato per arrivare a costruire nuovi e sicuri alloggi. Proprietari ed assegnatari hanno seguito passo passo i tre anni di lavori, sollecitando l’impresa, ma anche il comune di Ribera. Il sindaco Carmelo Pace ha vissuto in pieno la problematica delle case popolari, per otto anni ha ripetutamente sollecitato la Regione e l’Istituto Case Popolari a far presto, al tempo stesso subendo le proteste di proprietari e assegnatari. Poi nel 2020 quando già era iniziata la ricostruzione, la vicenda degli alloggi di Largo Martiri è passata nelle mani del sindaco Matteo Ruvolo.
Tante date annunciate e rinviate in questi dieci anni, l’auspicio è che a settembre si arrivi realmente alla consegne delle chiavi a proprietari e assegnatari.