per la gestione dei casi positivi da covid-19 asintomatici o paucisintomatici, emanate dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana. E’ stata espressa da Cgil Sicilia. Direttiva, quella dell’assessore Razza, per la quale i commissari delle Asp hanno allertato a loro volta i direttori sanitari affinché vengano previsti, all’interno di ogni reparto, appositi spazi per i soggetti che necessitano di interventi o cure ospedaliere e sono contestualmente positivi al Covid. L’obiettivo è di quello di non trascurare altre gravi patologie, soprattutto per i contagiati che sono asintomatici e finora si sono visti ricoverare nei reparti o negli ospedali appositamente dedicati al Covid.
Il problema è l’applicazione della direttiva tenuto conto delle difficoltà oggettive, quelle della carenza di personale in servizio negli ospedali.
La nuova organizzazione proposta dall’Assessorato alla salute Ruggero Razza prevede, accanto al mantenimento per i pazienti più gravi di strutture covid, la creazione all’interno dei reparti specialistici di stanze di degenza dedicate ai contagiati asintomatici o paucisintomatici con prevalenza di altre patologie, oppure di aree di assistenza multidisciplinari a gestione infermieristica con presa in carico degli stessi pazienti. Il sindacato di categoria della Cgil rileva però come questa nuova organizzazione non tenga conto della carenza di personale in dotazione organica; dei tempi troppo stretti per la sua realizzazione; dell’elevata contagiosità delle nuove varianti e della inadeguatezza delle strutture ospedaliere dell’isola. In altre regioni, come in Toscana, dove il modello è stato proposto: le stanze degenza sono dotate di servizi igienici indipendenti, dove viene assicurato tutto il necessario per il controllo del rischio infettivo sia in termini di competenze clinico assistenziali, che per una corretta gestione della patologia di base; sono previsti percorsi assistenziali distinti; il personale sanitario dispone di spazi appositi per la vestizione e svestizione; l’impianto di condizionamento presente all’interno dell’ospedale prevede la totale estrazione dell’aria con emissione all’esterno. In Sicilia gli ospedali misti sono attuali nella misura in cui contestualmente si individuano nuove risorse in termini strutturali e di personale.
E, invece, pare che l’assessorato regionale alla salute abbia dato poco più di due settimane di tempo ai commissari e direttori sanitari per attuare il progetto degli ospedali misti. Un’altra tegola, tra l’altro, potrebbe abbattersi sulla Sicilia proprio in relazione al personale, in questo caso a tecnici e amministrativi impegnati in questi due anni nella gestione del covid. Sotto la lente di ingrandimento dello Stato è finita la norma della Finanziaria Regionale che prevede la stabilizzazione dei 3 mila precari assunti nel 2020. Non è finita qui. Oggi il movimento 5 Stelle, con il parlamentare Giorgio Pasqua, evidenzia come a breve gli ospedali siciliani si troveranno senza farmaci per carenze e inefficienze della macchina burocratica regionale.
Sono ormai prossime - spiega il deputato pentastellato- le scadenze delle proroghe di importanti procedure di gare, senza le quali le Aziende sanitarie saranno costrette ad acquistare i farmaci a prezzi più elevati o addirittura saranno impossibilitate a procedere agli approvvigionamenti. A breve scadrà la proroga di una gara strategica per l’acquisizione di farmaci salvavita e ad alto costo per importanti patologie (diabete, artrite reumatoide, malattie infiammatorie croniche intestinali) per la quale ad oggi le Aziende Sanitarie non hanno ricevuto alcuna indicazione in relazione alle attività da porre in essere.