ed evacuate lo scorso novembre a seguito dello stato di pericolo in cui l'edificio si venne a trovare per effetto dell'alluvione che aveva danneggiato gravemente il territorio saccense in generale, quello tra via Lido e via Allende nella fattispecie. Dopo una serie di interventi di messa in sicurezza finanziati dagli stessi proprietari degli appartamenti sulle aree di pertinenza dell'edificio (di cui, dunque, erano loro i responsabili), la possibilità di rientrare in casa ha continuato a scontrarsi con la necessità che si facessero prima lavori di sistemazione sulla particella di terreno di proprietà comunale (nel tratto posteriore dell'edificio, quello che guarda alla soprastante via Salvador Allende). Lavori per i quali si riteneva che prima o poi, almeno questo era stato annunciato, sarebbe intervenuto il Genio civile di Agrigento, considerato che il comune di Sciacca non disponeva delle risorse economiche necessarie. Cosa che però non è mai avvenuta.
E allora il condominio, stanco di aspettare le lungaggini della burocrazia, ha deciso di sostituirsi all'ente pubblico. Lo ha potuto fare dopo essersi rivolto allo studio tecnico C.I.G. Consulting dell'ingegnera Cristina Buscarnera, la quale dopo una fase di verifica, ha chiesto e ottenuto la fattibilità, attraverso il ricorso agli aiuti previsti dal celebre "Bonus 110", del necessario intervento di messa in sicurezza proprio sull'area pubblica (che intanto era stata ottenuta in comodato d'uso gratuito dal comune), realizzandovi una paratia a nord dell'edificio che scongiurasse eventuali future conseguenze sul manufatto a seguito di possibili ipotetici nuovi cedimenti. Condizione che, adesso, ha permesso al sindaco Fabio Termine, dopo via libera del responsabile e del dirigente della Protezione civile comunale, rispettivamente Gianmarco Alì e Salvatore Gioia, di revocare parzialmente la delibera dello scorso 11 novembre, quella firmata da Francesca Valenti, che disponeva l'evacuazione della palazzina per il pericolo che dalla parte posteriore potessero registrarsi frane che inevitabilmente si sarebbero schiantate sul palazzo. Rimane da stabilizzare un tratto (di competenza del comune), ma questo al momento non ha impedito ai residenti di riprendere finalmente possesso delle proprie case. Un problema che dunque, in un modo o nell'altro, sta andando verso la soluzione. Non va dimenticato che queste famiglie nel periodo in cui sono rimaste fuori casa hanno dovuto trovare sistemazioni di fortuna, da parenti o figli o con aggravio di costi per la necessità di affittare un appartamento o, in qualche caso, dovere abitare presso qualche bed and breakfast.
La situazione di via Lido comunque è uno dei simboli dei danni dell'alluvione dello scorso 11 di novembre. Lo rivela anche la stessa condizione in cui continua a versare la palazzina le cui fondamenta sono state sventrate dal cedimento di muro e strada. Stiamo parlando della via Lido numero 5 M. Cinque le famiglie che sono state costrette ad andare via, ad affittarsi un altro appartamento, in attesa di una soluzione che se per la via Lido 80 si è rivelata piuttosto complicata, in questo caso lo è ancora di più, e con una prospettiva di incertezza assoluta. Il conflitto, in via Lido 5 M, tra questioni tecniche e questioni burocratiche è ai limiti dell'assurdo. Il muro di contenimento ceduto pare sia da considerarsi una pertinenza dell'edificio (di cui, dunque, sarebbero responsabili costruttori e proprietari), mentre la strada ovviamente è pubblica. Questa condizione avrebbe impedito il concretizzarsi del tentativo di ricorrere anche in questo caso al Bonus 110, per permettere a queste persone di potere tornare a casa.
La questione continua ad essere in sospeso, un superamento dei problemi purtroppo continua ad essere una prospettiva complicata, in una strada che peraltro, dopo mesi di chiusura nel tentativo di creare by-pass e valutazioni sulla possibilità di rendere fruibile la sottostante via Isola Ferdinandea, si è risolta con un restringimento della carreggiata con un'alternanza della precedenza di auto nel doppio senso di circolazione. Risolto il problema di via Lido 80 bisogna adesso che l'amministrazione Termine e i privati siedano attorno ad un tavolo e trovino insieme una soluzione urgente. Perché chi è fuori dalla sua casa, e oltretutto per colpa non sua, ha il diritto di tornarci il prima possibile per recuperare il proprio legittimo diritto.