(che avrebbero potuto mantenere), optando dunque per la sola carica di assessori dell'amministrazione guidata da Fabio Termine. La decisione è stata resa nota stamattina. Eletti rispettivamente nelle liste del Partito Democratico e Fabio Termine Sindaco (Next-Movimento 5 Stelle), le loro dimissioni permettono l'ingresso in consiglio dei primi dei non eletti delle rispettive liste, ovverosia Giuseppe Ruffo per il Pd, e Giuseppe Catanzaro della lista Fabio Termine Sindaco.
"Riteniamo - dicono Gulotta e Patti in un comunicato congiunto - che, sia la carica di assessore che la carica di consigliere, meritino un impegno costante e di assoluta dedizione. Pertanto - aggiungono - consideriamo doverosa la scelta di fare un passo in avanti, concentrando esclusivamente le nostre energie su un incarico importante come quello assessoriale e contestualmente, lasciando gli scranni dell’aula consiliare a chi possa effettivamente svolgere in maniera completa il ruolo di consigliere".
Ai loro sostituti Valeria Gulotta e Salvino Patti rivolgono un in bocca al lupo per lo svolgimento di un ruolo definito "di rilievo assoluto nelle dinamiche dell’amministrazione della città". Ringraziano infine, Gulotta e Patti, tutti i cittadini che hanno espresso una preferenza nei loro confronti e alle due liste per il supporto costante e fattivo. Sarà evidentemente questo uno dei temi della seduta consiliare in programma il prossimo 27 luglio, quella nel corso della quale bisognerà eleggere componenti e presidenti delle commissioni consiliari permanenti ma ci sarà anche il primo dibattito politico della nuova consiliatura, improntato essenzialmente proprio sulla nomina della giunta da parte del sindaco Termine. Con le dimissioni presentate (e spiegate) oggi di Valeria Gulotta e Salvino Patti, all'interno dell'amministrazione Termine non ci sono più componenti con il doppio ruolo che avrebbero più o meno dovuto scegliere se optare o meno per una delle due cariche pubbliche. Non erano consiglieri comunali in carica Francesco Dimino, Gianluca Fisco, Salvatore Mannino, Francesco Sabella ed Agnese Sinagra. Non è superfluo ricordare che la questione del doppio mandato da sempre è oggetto di valutazioni politiche ma soprattutto personali dei diretti interessati. La vicenda della scorsa consiliatura è stata a lungo al centro del dibattito. Ci riferiamo alla decisione di Filippo Bellanca di rinunciare al proprio mandato di consigliere comunale, agevolando l'ingresso in Sala Falcone-Borsellino dell'allora primo dei non eletti della lista Sciacca Democratica Gianluca Guardino per poi vedersi dimissionato dalla sindaca Francesca Valenti. Dimissioni che invece non aveva presentato Paolo Mandracchia. Questioni che hanno un valore comunque parzialmente relativo, se si pensa che il consiglio comunale ad un certo punto è stato sciolto dalla regione siciliana perché inadempiente sul conto consuntivo.
Entrano in consiglio dunque Giuseppe Ruffo, primo dei non eletti della lista del Partito Democratico (che oltre a Valeria Gulotta, più votata, aveva già eletto Antonino Certa) e Giuseppe Catanzaro, primo dei non eletti della lista Fabio Termine Sindaco. Ruffo ha ottenuto 287 preferenze, mentre a Catanzaro ne sono andati 334. Il loro insediamento e giuramento, in uno con la surroga formale da parte del presidente del consiglio comunale Ignazio Messina avverrà nel corso della prossima seduta che, come detto, è fissata per mercoledì 27 luglio.