sarà candidata alla presidenza della Regione alle prossime elezioni, quelle al momento previste per l’autunno ma che potrebbero essere anticipate e accorpate alle politiche già fissate per il 25 settembre prossimo.
14.552 le preferenze della Chinnici (tra voto online e nei gazebo) rispetto ai 10.317 della collega del Movimento 5 Stelle Barbara Floridia e ai 7547 ottenuti dall’esponente del Movimento Cento Passi Claudio Fava.
In controtendenza il risultato delle primarie a Sciacca.
Il più votato è stato Claudio Fava che ha ottenuto 284 su 594 votanti che in città era sostenuto dal comitato rappresentato da Giuseppe Montalbano promotore dell’incontro con l’esponene del Movimento Cento Passi che si era svolto al Castello Incantato. Appena 37 le preferenze per la pentastellata Barbara Floridia e 273 quelle ottenute da Caterina Chinnici.
Sento forte la responsabilità della fiducia che mi è stata tributata e spero di poterla mettere a frutto attraverso il mio lavoro per la Sicilia, la terra che amo, e per le persone, tutte, con lo spirito di servizio alla collettività che ha sempre caratterizzato il mio impegno” ha dichiarato Caterina Chinnici, vincitrice delle primarie a conclusione di tre settimane intense di incontri, di ascolto e di scambio.
Soddisfatto del risultato il segretario provinciale del Pd Simone Di Paola che rivendica lo strumento delle primarie, a fronte delle polemiche che pure ci sono state sulla partecipazione, come esempio di condivisione della scelta del candidato alla Presidenza della Regione, rispetto a quelle assunte nel chiuso di una stanza e sulla base di logiche di corrente o giochi di potere.
Adesso, aggiunge il segretario provinciale del Partito Democratico, deve aprirsi una fase nuova, inclusiva, moderna, che parli alla voglia della maggioranza dei siciliani di riprendere nelle proprie mani il futuro della loro terra.
In realtà sarà tutta da verificare, alla luce di quello che è successo a Roma, la tenuta e la compattezza del fronte progressista in Sicilia, soprattutto dell’alleanza Pd- Movimento 5 Stelle che fino a qualche settimana fa sembrava non essere minimamente in discussione e invece sembra in pochi giorni naufragata con la decisione dei pentastellati di togliere la fiducia al governo Draghi aprendo di fatto, con le successive mosse della destra, la crisi e le dimissioni del premier.
Difficilmente quello che è successo a Roma non avrà ripercussioni anche a Palermo. Insomma, Caterina Chinnici ha vinto le primarie ma è tutta da verificare l’alleanza del campo progressista alle prossime elezioni regionali, quelle naturalmente previste per l’autunno, ma che potrebbero essere anticipate e accorpate alle politiche già fissate per il 25 settembre. Determinante sarà, in tal senso, l’attuale presidente della Regione Nello Musumeci. Non è un mistero che il governatore della Sicilia voglia ricandidarsi, così come non è un mistero che Forza Italia soprattutto non voglia proprio sentir parlare della questione. Gianfranco Miccichè lo ha ribadito fino a pochi giorni fa
“Musumeci se ne faccia una ragione, non lo vogliamo punto e basta” ha detto il presidente dell’Ars.
Se così sarà, ossia se Nello Musumeci sostenuto al momento solo da Fratelli d’Italia, a conclusione di un vertice del centrodestra in programma proprio questa settimana dovesse rendersi conto che la ricandidatura è impossibile, potrebbe optare per un mossa che metterebbe in difficoltà tutti, ma soprattutto il centrodestra. Potrebbe dimettersi favorendo l’accorpamento tra politiche e regionali il 25 settembre prossimo. Significherebbe la corsa alla scelta del candidato alla Presidenza per il centrodestra siciliano, mentre la candidata del campo progressista ( seppure la tenuta della coalizione sia tutta da verificare) è già stata decisa sabato scorso con le primarie e l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca è già da mesi in campagna elettorale.