Partanna che dopo gli omicidi del padre e del fratello, aveva seguito l’esempio della cognata Piera Aiello e al magistrato allora in servizio alla Procura di Sciacca, Morena Plazzi, aveva svelato gli intrecci mafiosi e indicato i responsabili dei lutti familiari, proseguendo poi la collaborazione con il giudice Paolo Borsellino. Si tolse la vita una settimana dopo la strage di via D’Amelio, anche se negli ultimi anni più di qualche dubbio è stato sollevato sul suicidio di Rita Atria ed è stata anche avanzata formale richiesta di riapertura delle indagini.
A distanza di 30 anni dalla sua morte, oggi il comune di Partanna ha promosso l’iniziativa “Rita nel cuore, con un omaggio al cimitero del paese e una messa nella chiesa Madre.