deposto dalla testimone di giustizia Piera Aiello sulla tomba della cognata Rita Atria, a Partanna, nell'ambito della manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio per commemorare il trentennale dalla scomparsa della 17enne. Un lungo pomeriggio di iniziative, incontri, messa in suffragio, in memoria di colei che, per molti, è la settima vittima della strage di via D'Amelio, in un territorio, quello di Partanna e della Valle del Belice che, stando alla geografia di Cosa Nostra, è tuttora sotto la leadership e il mandamento dei Messina Denaro. Ieri, però, nel trentennale di Rita Atria, gli organizzatori, guidati dal sindaco Nicolò Catania, hanno piantato un albero in segno di rinascita, ennesimo segnale di una cittadina che si vuole riscattare da un passato di sottomissione alla mafia. Partanna, insomma, vuole cambiare volto. E' stato piantato un ulivo con il nome di Rita, che vuole testimoniare la voglia di riscatto del territorio e di quella ragazza che ha dato la vita per amore di giustizia.
«Quello di Rita Atria è stato un vero atto sacrificale, non un gesto di resa, ma un grido di ribellione e di condanna di un mondo che l’aveva rifiutata ed emarginata». Lo ha detto monsignor Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, durante l’omelia della messa commemorativa per Rita Atria, ieri pomeriggio nella chiesa madre di Partanna. La giovane si tolse la vita il 26 luglio 1992 a Roma, anche se oggi, da più parti, si chiede di riaprire l'inchiesta ed appurare se sia stato davvero così. «Il suo gesto estremo, purtroppo, non fu capito da tanti, dilatando anche dopo la morte gli spazi per una pubblica e diffusa riconciliazione con la sua memoria», ha detto ancora Mogavero.
«Noi oggi siamo qui per ricordare una ragazza, oggi sarebbe stata una donna-coraggio, che ha saputo e voluto rifiutare la mafia e le relazioni mafiose, anche all’interno della sua famiglia, e che merita di essere lei pure iscritta nel registro dei martiri, uccisa dalla tragica sequenza delle stragi del 1992», ha detto ancora Mogavero. Alla santa messa, tra gli altri, hanno partecipato il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, i sindaci di Partanna e Castelvetrano, Nicola Catania ed Enzo Alfano, la cognata di Rita Atria, Piera Aiello, Giuseppe Antoci e l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.