Il civico consesso del comune belicino ha bocciato ieri sera il conto consuntivo 2020, ma da parte del presidente della Regione non arriverà alcun decreto di scioglimento, a differenza invece di ciò che è successo a Sciacca due anni fa. Questo perchè fu proprio il caso di Sciacca a spronare la classe politica regionale a provvedere a sanare tale criticità, tenendo conto del fatto che il conto consuntivo è un mero strumento tecnico che non è tra l'altro emendabile da parte dei consiglieri comunali. E così, subito dopo la bocciatura del consuntivo da parte del consiglio comunale di Sciacca e successivo scioglimento di sala Falcone Borsellino, su iniziativa del parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo fu portata in sala d'Ercole una proposta emendativa dell'articolo 58 della legge regionale numero 26 del primo settembre 1993. Una proposta che, riconoscendo la natura ed il profilo di strumento meramente tecnico e non politico del conto consuntivo, esclude l'ipotesi dello scioglimento dei consigli comunali in caso di mancata approvazione. Proposta approvata e diventata legge regionale numero 13 del 15 giugno 2021, che non avendo efficacia retroattiva lasciò il comune di Sciacca orfano del Consiglio comunale e di cui invece adesso beneficia, tra i primissimi comuni, il consiglio comunale di Menfi. Conto consuntivo 2020 con un disavanzo di amministrazione di circa 11 milioni di euro, quello portato ieri sera in aula dalla giunta Mauceri dopo il rinvio della scorsa settimana per ulteriori approfondimenti tecnici chiesti dal consiglio, votato favorevolente soltanto dai 5 consiglieri di "Siamo Menfi". 6 i voti contrari, 4 i consiglieri che si sono astenuti. Tra questi anche il gruppo misto di cui fa parte il presidente del consiglio comunale Andrea Pellegrino. E' un rendiconto non imputabile alla gestione da parte dell'attuale amministrazione ma che affonda le sue radici lontano e precisamente ad inadempienze risalenti al bilancio 2015, ha dichiarato il sindaco Marilena Mauceri durante il suo intervento. Immediata la replica della opposizione. Il disavanzo è da ascrivere esclusivamente alle inefficienze dell'attuale esecutivo, anzichè accusare le precedenti amministrazioni, il sindaco Mauceri si confronti pubblicamente con i sindaci e gli assessori al bilancio degli anni passati, hanno dichiarato dai banchi della opposizione stigmatizzando anche l'anomalia di un rendiconto di gestione approvato in giunta senza il voto favorevole di due assessori. Sono deficit strutturali, significa che provengono dal passato, 11 milioni di euro di disavanzo non si possono certo generare in uno o due anni, la controreplica del gruppo consiliare che sostiene il sindaco. Sul piano politico, la bocciatura ha dimostrato come il sindaco Mauceri non abbia più la maggioranza in consiglio comunale. Una crisi politica che ieri sera ha portato nuovamente l'opposizione a chiedere al sindaco di rassegnare le dimissioni e rimettere il mandato nelle mani degli elettori. Sarà dunque un commissario ad acta, che verrà nominato dalla Regione, ad approvare il rendiconto finanziario del comune di Menfi relativo all'anno 2020.