E’ questa la premessa del Comitato Civico per la Sanità di Sciacca rispetto alla situazione che invece vive il Giovanni Paolo II e che ieri è stata al centro di un altro momento di confronto con il commissario dell’ASP Mario Zappia, alla presenza del sindaco di Sciacca Fabio Termine e della presidente della commissione salute dell’ARS Margherita La Rocca Ruvolo. Riunione che ha fatto seguito alla conferenza stampa tenuta dal commissario Zappia e dal primario del pronto soccorso Galizia in relazione alle particolari criticità dell’area di emergenza-urgenza.
La questione è quella della carenza di personale medico, infermieristico, ausiliario che si riflette nell’operatività dei vari reparti e nell’assistenza all’utenza.
Sarà che, rispetto agli altri ospedali della provincia, siamo messi meglio ( come ha evidenziato ieri il commissario Zappia). Sarà che la carenza di medici, soprattutto di quelli che vogliono andare al pronto soccorso, è comune a tutti gli ospedali italiani. Sarà che è stato fatto tutto il possibile per reperire nuovo personale. Sarà che stanno venendo fuori adesso, dopo due anni di covid, le conseguenza di una politica di tagli sulla sanità pubblica, ma l’approccio del Comitato Civico alla questione è diverso.
Di fronte ad una evidente carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario che riguarda tutta l’Azienda Sanitaria Provinciale, dichiara stamattina l’avvocato Ignazio Cucchiara, noi evidenziamo come l’ospedale di Sciacca sia una struttura Dea di I livello. Quel che succede da anni, invece, è che viene considerato al pari di altri ospedali e addirittura succede spesso che medici del Giovanni Paolo II vadano a coprire vuoti di altri nosocomi della provincia, senza che avvenga mai il contrario.
Damiano Abate e Franco Giordano sono entrati nel merito delle problematiche dei singoli reparti e servizi dell’ospedale di Sciacca che presentano gravi criticità, ma è un approccio generale e diverso quello che è stato sollecitato al responsabile dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, quello di considerare l’ospedale di Sciacca per quello che rappresenta per il vasto territorio che vi fa riferimento e per come è stato classificato nell’ambito del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.
In tal senso, il Comitato Civico chiama in causa oggi anche il neo sindao della città di Sciacca Fabio Termine chiedendo che si faccia promotore di una forte iniziativa in difesa dell’ospedale Giovanni Paolo II che coinvolga anche i sindaci dei comuni del vasto territorio che fa riferimento alla struttura.
Anche il parlamentare regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, oggi torna a chiedere misure straordinarie per risolvere, o almeno limitare, soprattutto i problemi del pronto soccorso di Sciacca, in grave sofferenza di organico, sia per quanto riguarda il personale medico che infermieristico.
“Il Commissario Zappia – dice Michele Catanzaro – rispetto ai problemi segnalati ha illustrato una situazione che riguarda la provincia di Agrigento come tutta la Sicilia e il resto del Paese, una carenza che sta assumendo i contorni di una vera emergenza nazionale. Una questione che per il deputato saccense necessita di interventi da parte della Regione per continuare a garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell'ambito del sistema regionale dell’ emergenza urgenza. Ad esempio, in Toscana, conclude il deputato regionale del Pd, sono stati varati provvedimenti per il riconoscimento del valore dell'impegno del personale attualmente impegnato nei pronto soccorso regionali in relazione alle attuali carenze di organico, un'azione incentivante che potrebbe aiutare a reperire nuove risorse umane.
Sulle problematiche dell’ospedale Giovanni Paolo II, dopo la conferenza stampa di Zappia e la riunione successiva con le autorità locali, è intervenuto anche il presidente dell’Associazione Orazio Capurro che si dice deluso e insoddisfatto delle risposte dei vertici dell’ASP di Agrigento.
Che altrove le cose vadano peggio, sempre che questa affermazione corrisponda al vero, non è una rassicurazione e neppure un conforto, dichiara Alessandro Capurro per il quale anche i parlamentari regionali del territorio dovrebbero svolgere un’azione più incisiva. La realtà, conclude il rappresentante dell’Associazione Capurro, è che l’ospedale di Sciacca va avanti solo grazie al senso del dovere e al sacrificio del personale sanitario e ausiliario. Anche l’associazione Capurro chiede al Sindaco di Sciacca una presa di posizione forte ed autorevole affinché si accendano davvero i riflettori sull'Ospedale di Sciacca con la pretesa di interventi tempestivi ed efficaci.