oggi prende posizione in merito ai progetti presentati negli anni da associazioni e comitati, accolti e finanziati, ma che il Comune non ha portato avanti. Sono quelli relativi allo strumento della “Democrazia Partecipata”. Cittadinanzattiva Rete dei Procuratori dei Cittadini aveva partecipato al bando del 2021 e il progetto, finalizzato a valorizzare un luogo di verde pubblico della città, si era utilmente classificato tra i primi tre aggiudicatari dei micro-finanziamenti messi a disposizione dalla Regione nelle casse comunali. Poi più nulla, nonostante i solleciti sia verbali che scritti all’ufficio tecnico comunale e all’amministrazione Valenti per mettere utilmente in moto la “procedura” esecutiva di attivazione e di utilizzazione del micro-finanziamento. Adesso arriva dal comune il nuovo bando per “Democrazia Partecipata 2022”, con Cittadinanzattiva che ritiene l’iniziativa senza senso, oltre che una ulteriore e ingannevole perdita di tempo per cittadini, associazioni e comitati.
A questo punto, evidenziano Pierina Di Martino e Nino Porrello, vorremmo capire perché al progetto di Cittadinanzattiva risultato vincente nel 2021 non è stato dato alcun seguito, dove sono finiti i 4 mila euro a tal fine destinati, così come tutte le altre risorsenegli anni destinate allo strumento della Democrazia Partecipata. Addirittura non si è dato seguito al progetto relativo al borgo dello Stazzone del 2020 e prima ancora a quello della villetta di San Michele . Per quest’ultimo,evidenzia Cittadinanzattiva, c’è anche l’aggravante di ulteriori somme aggiuntive versate al Comune direttamente da parte di privati ed associazioni, per rendere possibile la realizzazione dell’idea progettuale sulla villetta di San Michele, di cui però non si è saputo più nulla.
Alla nuova amministrazione, Cittadinanzattiva chiede di recuperare i progetti sepolti nei cassetti degli uffici, finanziati ma non realizzati. Altrimenti, la Democrazia Partecipata è soltanto una presa in giro.