, scoppia un altro caso all'ospedale Giovanni Paolo II. La direzione strategica dell'Asp di Agrigento, infatti, ha deciso di attribuire al dottor Ennio Ciotta, già primario all'ospedale di Licata, il ruolo di direttore facente funzioni presso la Cardiologia di Sciacca. Il professionista prenderà servizio il prossimo 20 novembre. Durata dell'incarico: 6 mesi, come d'altronde stabilisce la norma. Ma è una nomina che rischia a dir poco di destabilizzare l'unità operativa. L'attuale facente funzioni, infatti, il cardiologo saccense Calogero Dulcimascolo, contesta apertamente il provvedimento, ritenendolo ingiustificato, ed è perfino intenzionato ad adire le vie legali. Non condivide, in particolare, né il metodo, né il merito della delibera approvata lo scorso 2 novembre con la firma del commissario straordinario dell'Asp Gervasio Venuti e sottoscritta dal direttore amministrativo Francesco Paolo Contra e da quello sanitario Silvio Lo Bosco. Il dottor Dulcimascolo, in particolare, ritiene di poter vantare, rispetto al concorrente che è stato prescelto, non solo più anni di esperienza, ma anche una quantità superiore di titoli professionali nonché di pubblicazioni. Con, inoltre, il merito di avere riattivato, sotto la sua direzione, strutture diagnostiche importanti. Comunque vada a finire questa vicenda è, quello della nomina del nuovo direttore facente funzioni della Cardiologia, un nuovo caso, che si inquadra in un processo di riorganizzazione delle unità operative a cui nemmeno il precedente manager Salvatore Lucio Ficarra aveva dato seguito. E così, la sensazione prevalente che sta venendo fuori anche a seguito della recente decisione di sostituire Vincenzo Comitini con Giuseppe Tulumello per il ruolo di nuovo direttore facente funzioni dell'ortopedia, è che le iniziative sull'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca stiano partendo dal punto meno rilevante, ossia quello delle nomine dei dirigenti. Con la conseguenza che in ortopedia Comitini ha preferito tornare all'ospedale Cannizzaro di Catania, che in cardiologia Dulcimascolo forse farà causa all'ospedale, per non dire che magari anticiperà il proprio congedo. Risultato finale: l'ospedale di Sciacca magari avrà nuovi primari facenti funzione (provenienti da fuori), ma rimarrà attardato in termini di servizi, risposta alle esigenze della collettività, organizzazione e infrastrutture. Il Comitato civico per la Sanità continua a tenere i riflettori accesi sul futuro dell'ospedale, in una condizione sempre più preoccupante, dove gli impegni del management si scontrano con una realtà difficilissima.