Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere un presidente scomodo. Ringrazio di vero cuore Giorgia Meloni e Ignazio La Russa per il convinto e tenace sostegno datomi. Torno a fare il militante.” Con questa breve dichiarazione affidata alla propria pagina facebook il Presidente dimissionario Nello Musumeci ha annunciato ufficialmente la sua rinuncia a ricandidarsi alla guida della Regione Siciliana. Non che non ci abbia provato fino all'ultimo, ma evidentemente si è accorto di non essere la prima scelta della coalizione di centrodestra, quegli stessi partiti che, però, ancora oggi siedono accanto a lui nell'attuale governo. Alla fine, dunque, è stata la linea imposta dal leader forzista Gianfranco Miccichè ad imporsi, che da parecchi mesi a questa parte aveva annunciato di averne avuto abbastanza di Musumeci e di preferire altro. Lega e Forza Italia, a Roma quanto a Palermo, avrebbero stretto una solida alleanza, che avrebbe messo alla porta Musumeci, che era rimasto legato unicamente a Fratelli d'Italia. Per Musumeci, adesso, potrebbero aprirsi le porte di una candidatura alle Elezioni Nazionali o di un ruolo, addirittura, da sottosegretario se Giorgia Meloni dovesse imporsi alle Politiche.
Con Musumeci, si è schierato apertamente anche l'assessore regionale alla salute Ruggero Razza che, sempre su facebook, rivolgendosi ai presunti alleati, scrive: “si vuole vincere o perdere in Sicilia? Lo dicano con chiarezza”.
I prossimi giorni, insomma, saranno decisivi nel centrodestra per l'ufficializzazione del candidato alla Presidenza. Restano in ballo tutti i nomi fatti finora: Stefania Prestigiacomo e Gianfranco Miccichè per Forza Italia, Nino Minardo e Alessandro Pagano della Lega, o qualche altro nome a sorpresa. Non sono esclusi colpi di scena e nemmeno che il centrodestra, vittima di veti incrociati, si presenti alla tornata elettorale spaccato e con più di un candidato alla presidenza.