ma la città è carente anche del piano spiagge e del piano paesaggistico non si ha piu' alcuna notizia.
Ad intervenire sulle politiche urbanistiche della città è oggi l'ordine degli architetti della provincia di Agrigento che recentemente ha avuto un incontro con i professionisti saccensi anche in relazione ad altre problematiche che interessano la categoria. Lo Sportello unico delle attività produttive, lamenta l'ordine degli architetti, funziona solo sulla carta perché, di fatto, gli uffici comunali “preferiscono” di gran lunga la via cartacea mentre lo Sportello unico per l’edilizia ad oggi non funziona e solo di recente si è dotato di Pec. Tutto ciò nonostante l’attivazione dei due sportelli sia una disposizione di legge.
Ordine degli Architetti che aggiunge di avere cercato, in questi mesi, un confronto con l'amministrazione comunale sia per offrire un supporto istituzionalmente valido alle risoluzioni delle problematiche sia per il rilancio delle professioni tecniche, strettamente connesso al rilancio del tessuto socio economico della città.
“Sciacca ha grandi potenzialità turistiche ma non si conoscono le strategie sul rilancio urbanistico del centro storico – afferma Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento . E non è solo un problema di Piano regolatore generale che procede lentamente, anche del piano paesaggistico non si ha riscontro sull'iter del ricorso presentato al Tar di Palermo dall'amministrazione comunale. Oltre agli strumenti urbanistici, l'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento denuncia problemi organizzativi negli uffici tecnici comunali. Abbiamo inviato un Vademecum sulla Legge 16 a tutti i sindaci dei Comuni agrigentini con l‘obiettivo di snellire le procedure burocratiche, dichiara il presidente Cimino e vorremmo che anche il Comune di Sciacca ne tenesse conto e soprattutto creasse un momento di confronto tra i funzionari dell’Ufficio tecnico e i colleghi architetti. Una figura professionale che in questo momento denuncia grosse difficoltà nel campo lavorativo . Non vorremmo, conclude il presidente dell'ordine, che l’inerzia e la burocrazia dei Comuni dessero ai professionisti la “mazzata” finale.