Un valido esempio è costituito dall’Ente Parco della Valle dei Templi di Agrigento, tra i beni culturali più visitati anche nell’estate 2022, ma sulla stessa scia da anni si pone anche il Parco Archeologico di Selinunte grazie ad una serie di iniziativa in grado di rilanciare i siti e attrarre i visitatori. Sold out anche il secondo appuntamento con l’iniziativa dall’alba al tramonto, con oltre mille spettatori che hanno potuto scoprire il parco sotto una luce inedita, quella dell’alba che colora i templi di rosa. Un format, quello di CoopCulture, che ha associato visite guidate e buona musica con i soprani Federica Maggì e Emanuela Sala - in rosso fiammante - e il tenore Luciano Giambra che hanno accompagnato il pubblico tra arie note, qualche incursione pop, e un gran finale con “Nessun dorma”.
Un nuovo modo di valorizzare i luoghi della cultura. A Selinunte ,nuel Scarano (chitarra e voce) e Marcello Iozzia al pianoforte, drammaturgia musicale di vanni Mazzara.
Il direttore del Parco Felice Crescente ha anche deciso di aprire dopo tanti anni il cancello che porta direttamente alla spiaggia, nata dal riempimento della darsena della città antica, visto che anticamente il mare “entrava” nella costa e arrivava fino al fiume Cottone. E sono stati in tanti ad arrivare alla spiaggia per un bagno alle prime ore del mattino, là dove si intravedono le rovine delle fondamenta dell’antica Selinunte. Questa possibilità resterà per chiunque visiterà il parco la domenica (fino all’11 settembre). Con l’aiuto della Croce Rossa è stato allestito il servizio di salvataggio e si può partecipare alla visita guidata ArcheoBlu di CoopCulture che comprende la Collina orientale, il Baglio Florio con l’antiquarium e l’Acropoli raggiunta con le navette elettriche interne del parco, attraversando anche l’antico alveo del fiume Cottone. Si potrà poi raggiungere la spiaggia. L’ultima navetta di rientro sarà alle 20.
Ogni sera, alle 21, si continua poi con gli spettacoli. Questa sera, “L’alba separa dalla luce l’ombra” un galà lirico, un omaggio alla vocalità italiana tra ‘800 e ‘900, dalla romanza da salotto alla lirica da camera, alla canzone napoletana.