Questa la sintesi della giornata politica di ieri in Sicilia con la decisione dell’europarlamentare di andare avanti nella canddiatura alla presidenza della Regione, pur nella consapevolezza di un percorso ora ancora più difficile. A sostenerla, oltre al Pd, sarà anche il Movimento Cento Passi, con il leader Claudio Fava che ieri pomeriggio ha confermato l’impegno. Abbiamo una sola parola, ha dichiarato Fava, saremo in campo con la nostra lista a fianco del PD nella coalizione progressista per sostenere la candidata alla presidenza Chinnici, rinviando ogni altra valutazione al 26 settembre. Candidatura salva, ma la bagarre per la rottura operata dal Movimento 5 Stelle non cessa e stamattina, addirittura, il segretario regionale del Partito Democratico Barbagallo ha prospettato l’ipotesi di una richiesta di risarcimento danni nei confronti del Movimento 5 Stelle. Ho dato mandato ai nostri legali di verificare la fondatezza di una causa civile nei confronti di chi non ha rispettato le regole che ci eravamo dati, ha dichiarato agli organi di stampa. Di tutto, di più in questa campagna elettorale non ancora avviata ma già avvelenata dalla decisione assunta da Giuseppe Conte di rompere anche in Sicilia l’alleanza con il Pd che ha generato accuse di “alto tradimento” e ora richia anche di finire nelle aule di un tribunale. Dichiarazioni, quelle del segretario Barbagallo, che per il Movimento 5 Stelle sono la chiara dimostrazione dell’arroganza e della prepotenza mostrata nei giorni passati dal Pd e tra i motivi che hanno portato al naufragio dell'alleanza.
Partito Democratico che, peraltro, ha dovuto affrontare anche le lotte intestine, con la fuoriuscita di chi non ha trovato spazio nella lista dei candidati all’Ars e le polemiche sugli impresentabili a due giorni dalla scadenza del termine per la presentazione.
La rottura tra Pd e 5 Stelle, intanto, ha fatto salire a cinque il numero degli attuali candidati alla presidenza della Regione. A Caterina Chinnici del centrosinitra, Gaetano Armao sostenuto da Azione e Italia Viva, Renato Schifani espressione del centrodestra e all’ex sindaco di Messina Cateno De Luca si è aggiunto, infatti, il candidato del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola. La corsa, adesso, è tutta finalizzata alla chiusura delle liste dei candidati all’Assemblea Regionale Siciliana.
L’ex assessore Salvatore Monte sarà candidato nella lista “Cateno De Luca sindaco di Sicilia” dopo aver aderito già da mesi al progetto dell’ex sindaco di Messina. Si ricandida nel Partito Democratico il parlamentare uscente Michele Catanzaro, così come ha annunciato da tempo la ricandidatura anche Margherita La Rocca Ruvolo in Forza Italia. Nella lista del Movimento Cento Passi di Claudio Fava dovrebbe candidarsi il dirigente della Cna ed ex consigliere Giuseppe Montalbano. Si attendono conferme in merito all’ipotesi di una candidatura nella lista di Azione Italia Viva dell’ex sindaco Fabrizio Di Paola, mentre tra i saccensi che certamente tenteranno la rielezione c’è Matteo Mangiacavallo. Dopo due mandati all’ARS ottenuti nelle fila del Movimento 5 Stelle, questa volta Matteo Mangiacavallo sarà candidato nella lista di Fratelli d’Italia. Non è una novità, dopo l’avvicinamento qualche anno fa a Diventerà Bellissima e la recente candidatura alle amministrative. Eppure ieri sera è arrivata la nota ufficiale del partito ad annunciare l’adesione del deputato Matteo Mangiacavallo a Fratelli D’Italia con tanto di dichiarazione dell’interessato che ha evidenziato come questo sia il completamento di un percorso in linea con le scelte politiche che fatte nel corso degli ultimi anni. Durante la prima legislatura, ha aggiunto Mangiacavallo, con il Centro Destra avevamo già condiviso, e per 5 anni, il ruolo di opposizione al governo Crocetta, poi con Musumeci presidente, sempre in Assemblea Regionale Siciliana, ci siamo trovati a collaborare nel portare avanti le stesse istanze per il territorio e infine, in occasione delle ultime amministrative a Sciacca, Fratelli d’Italia è stata tra i principali sostenitori della mia candidatura a sindaco”.
“La mia – ha precisato Mangiacavallo - è una scelta consapevole e decisa