E' questa la decisione assunta dalla Quarta Sezione della Corte d’Appello, Presidente Fontana, a latere Enzo Agate, nei confronti di Antonino Tumminello 49 anni capo cantoniere addetto alla sorveglianza del tratto della statale 115 tra Sciacca e Ribera e Ignazio Calvaruso 60 anni capo del nucleo di manutenzione dell'Anas. La vicenda è quella relativa al crollo del Ponte Verdura, avvenuto la mattina del 2 febbraio del 2013. Accogliendo i motivi di appello proposti dai difensori dei due imputati, gli avvocati Giovanni Vaccaro, Celestino Cardinale e Mimmo Galatà, in appello i due tecnici dell'Anas sono stati assolti dall'accusa di disastro colposo, dopo la condanna a tre mesi e 16 giorni che era stata inflitta nell'aprile del 2016 dal Tribunale di Sciacca a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato.L'indagine da parte della Procura della Repubblica di Sciacca era partita subito dopo il crollo del ponte, con l’ausilio della consulenza del professore Pasquale Mancuso. Inizialmente aveva coinvolto altre persone, ma il rinvio a giudizio era stato chiesto solo per Tumminello e Calvaruso. I due tecnici dell'Anas avevano prodotto una corposa documentazione basata anche sulla consulenza tecnica dell’ing Pippo Oliveri. Era stato tra l'altro evidenziato, dai legali, come fosse stato lo stesso capo cantoniere Tumminello, la mattina del 2 febbraio 2013 ad accorgersi della situazione di pericolo e disporre immediatamente la chiusura al traffico veicolare del ponte Verdura, evitando danni a persone. Il GUP del Tribunale di Sciacca aveva però condannato entrambi gli imputati per disastro colposo, disponendo anche il l risarcimento dei danni e delle spese in favore del CODACOS che si era costituito parte civile.Nello stesso tempo, con la sentenza, il Giudice per l'Udienza Preliminare aveva trasmesso gli atti in Procura, per eventualmente procedere contro altri indagati. I difensori di Tumminello e Calvaruso in appello hanno prodotto altri documenti e altre argomentazioni rispetto alla sentenza di primo grado. Al termine della lunga camera di consiglio, il Collegio ha assolto entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto, fissando il termine di novanta giorni per il deposito della motivazione. Fin qui, dunque, la vicenda giudiziaria scaturita dal crollo del ponte Verdura che tanto clamore suscitò anche a livello nazionale e tanti danni e disagi al territorio. Solo dopo quattro anni si è arrivati all'inaugurazione del nuovo ponte, avvenuta il 10 marzo scorso. I lavori erano partiti nel mese di settembre del 2015, dopo l'aggiudicazione dell'appalto per 6 milioni e mezzo di euro.