“riapertura della chiesa Madre”. Uno dei promotori è Salvatore Spataro che, in passato, ha ricoperto anche ruoli di assessore e consigliere comunale. A giorni sarà approvato e pubblicato lo Statuto ufficiale del Comitato. Come detto, l'obiettivo di questo gruppo di cittadini è unicamente quello di recuperare e restituire alla comunità di Cattolica la Chiesa Madre, chiusa e transennata da oltre ventanni. Il Comitato, quindi, punta alla riapertura della Chiesa Madre in modo tale che venga restituita alla sua funzionalità religiosa, storica e turistica, con il supporto del Comune e dell'Arcidiocesi di Agrigento, obiettivo che permetterebbe, allo stesso tempo, di riqualificare l'area circostante alla struttura, sita a due passi dalla piazza principale del paese agrigentino. Una vicenda piuttosto complessa e che ancora oggi non vede la luce. A dicembre 2003, dopo una notte di maltempo, la Chiesa Madre dello Spirito Santo di Cattolica subì il crollo della cupola, ma era già chiusa da tre anni in attesa di interventi di ristrutturazione.
Nel settembre 2009, sei anni dopo il crollo, iniziarono i lavori del primo stralcio del progetto che prevedeva la messa in posa di una nuova cupola e il consolidamento delle opere murarie grazie ad un finanziamento di oltre 1 milione e 200 mila euro. Sembrava l'inizio della riqualificazione e, invece, da allora, dopo altri 13 anni, tutto è rimasto immutato nel tempo. Il sindaco Santino Borsellino, contattato dal nostro telegiornale, ha voluto sottolineare come questi ritardi, nella ristrutturazione della Chiesa Madre, siano dovuti ad un contenzioso che si trascina da anni e che va archiviato prima di poter andare avanti. Una cosa è certa: occorre intervenire il prima possibile. Più il tempo passa, infatti, più c'è il rischio che la struttura si logori ancora di più e abbia bisogno di più corposi investimenti pubblici.