E magari senza rispettare le regole. La metà delle strutture ricettive esistenti a Sciacca, infatti, sarebbe del tutto abusiva. È piuttosto rivelatore di una indubbia crescita esponenziale del settore turistico del territorio il dato già accertato, quello che vede presenti sul celeberrimo portale Booking.com (l'agenzia viaggi mondiale che vende posti letto online) almeno 380 tra hotel, b&b, case vacanza e affittacamere. Al comune di Sciacca, però, da un controllo effettuato, si sono già accorti che sono meno di 200 le aziende che versano regolarmente l'imposta di soggiorno, ossia la metà del totale. La verifica fatta al momento è del tutto sommaria. indicazioni ancora più specifiche potranno emergere dal lavoro minuzioso di incrocio tra dati giuridici e fiscali, per il quale il comune sarebbe pronto a rivolgersi ad una società specializzata in accertamenti tributari, che per potere procedere attende solo la formalizzazione dell'incarico.
Il punto in questione ovviamente non riguarda soltanto l'essenziale aspetto della riscossione dell'imposta di soggiorno da parte del comune ma anche (evidentemente), la stessa regolarità di autorizzazioni d'impresa e sanitarie nonché licenze commerciali con tanto di conseguente imposizione dei tributi per le voci dovute. Perché è chiaro che non è sufficiente trasformare improvvisamente un appartamento di civile abitazione in attività ricettiva a tutti gli effetti per poter diventare imprenditore alberghiero. Da quanto si apprende l'amministrazione comunale è già pronta (per ovvie ragioni economiche) ad imprimere un giro di vite nella gestione dell'imposta di soggiorno, alla ricerca evidentemente di quegli introiti che fino ad oggi sono mancati. Al momento sull'importo totale dell'imposta di soggiorno (intorno al milione di euro l'anno) incidono soprattutto i clienti di Sciaccamare e del Verdura. Negli anni del covid l'introito in meno è stato coperto dai ristori dello Stato. Ma il totale ufficiale dei posti letto disponibili a Sciacca (poco più di 3.000) evidentemente non è quello reale. Potrebbero essercene molti di più. Forse su questo argomento l'evasione non è quella che si può definire fisiologica. Perché l'incrocio tra i dati del portale Booking e la situazione reale indica un'incidenza piuttosto consistente.
In 9 anni da quando è stata introdotta, l'imposta di soggiorno ha permesso al comune di Sciacca di far quadrare spesso i conti, contribuendo a finanziare interventi che, altrimenti, non si sarebbero potuti fare, compresa pulizia delle spiagge e servizio di assistenza bagnanti. Gestione degli introiti per la quale fu istituito un tavolo tecnico con gli albergatori per potere organizzare una destinazione ordinata e coerente con le finalità, che sono quelle di finanziare interventi a sostegno delle strutture ricettive nonché manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei servizi pubblici locali. Pur nella congiuntura attuale, quella che sta vedendo una crisi energetica senza precedenti e che sta vedendo le aziende in regola in gravissima crisi, chi invece in regola non è è chiamato (per tante ragioni) a far rientrare al più presto la propria azienda nella legalità. Pagare non piace a nessuno, ma se tutti facessero così saremmo decisamente rovinati.