sta rilevando come l’ennesima stagione altalenante, incerta e soprattutto dai costi d’impresa esorbitanti, anche a causa dell’arrivo delle pesanti bollette dell’energia elettrica. A lanciare l’allarme sul rischio tracollo è il rappresentante provinciale del Sindacato Italiano Balneari Gero Niesi che oggi chiede a tutti i Sindaci del litorale Agrigentino di attivarsi tramite l’Anci nei confronti del Governo Nazionale e Regionale per tutelare le imprese da questo incontrollato aumento dei costi dell’energia, attraverso specifici, immediati e concreti provvedimenti.
Se non si taglia drasticamente il costo dell’energia, dichiara Niesi, invece di parlare di “destagionalizzazione”, come alcuni imprenditori avevano ipotizzato già a partire dall’inizio della stagione, si vedranno “spegnere le luci e chiudere gli ombrelloni” e chissà per quanto tempo.Sempre ai Sindaci del litorale agrigentino, si chiede di predisporre e adottare il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime, in conformità ai principi definiti dall’Unione Europea ed alla vigente legislazione statale e regionale del settore. L’ennesimo accorato appello quello che arriva dal sindacato dei balneari della provincia di Agrigento anche ai candidati alle prossime elezioni regionali e nazionali per quella che la situazione particolarmente grave in cui versa il comparto. Anche i titolari degli stabilimenti balneari, dunque, parlano di bollette energetiche raddoppiate o triplicate rispetto all’inizio della stagione, con conseguente drastica diminuzione dei margini d’impresa. Se la questione non sarà affrontata, denuncia il responsabile provinciale, ci troveremo con tante imprese del settore che chiuderanno prima della conclusione della stagione estiva, nonostante si preannuncia un prolungamento del bel tempo, provocando quindi un danno anche sull’occupazione così come, in generale, sull’economia delle nostre comunità che del turismo balneare e del suo indotto fanno una valvola di sfogo importante. Costi dell’energia che, per i balneari, si aggiungono alle incertezze sul futuro delle loro imprese. Il dato certo è la proroga delle attuali concessioni demaniali al 31 dicembre del prossimo anno, poi si dovranno confrontare con le gare pubbliche, sulle cui modalità di svolgimento e regole per la partecipazione ancora non c’è nulla di definito.