d’interesse al Ministero della Cultura per partecipare al titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025.
Inizia l’attesa per Agrigento che spera di spuntarla sulle altre candidate. In Sicilia c’è anche Enna che ambisce al titolo che viene conferito per un anno assieme al finanziamento di un milione di euro per la realizzazione del progetto. A valutare i progetti una commissione di sette esperti nella gestione dei beni culturali. Entro il 15 novembre la commissione definirà la lista delle 10 città finaliste, la valutazione poi si concluderà entro il 17 gennaio del prossimo anno. Il dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura presentato oggi al Ministero è stato realizzato dall’associazione “Memorie e Nuove Opere” presieduta da Roberto Albergoni, lo stesso che aveva redatto il progetto di Palermo Capitale italiana della cultura.
Per il presidente del Consorzio universitario “Empedocle”, Nenè Mangiacavallo, al quale è stato affidato il compito di gestire la candidatura, Agrigento e il territorio presentano i presupposti per conquistare il titolo di Capitale Italiana della cultura.
Noi ci crediamo, ha ripetutamente dichiarato in questi mesi, perchè il nostro punto di forza è la cultura, ma anche l’aver coinvolto in questo progetto, l’intero territorio provinciale.
Nel dossier non solo le peculiarità della città dei Templi, ma anche del vasto territorio, tra cui due eccellenze della città di Sciacca, il carnevale e la lavorazione artigianale del corallo. Un progetto che guarda alla storia, ma anche al futuro. Lo scorso mese è stato presentato il logo progettato dall’architetto Barbara Spallitta che si ispira al Telamone del Tempio di Zeus Olimpico. Un Telamone stilizzato che sostiene e supporta Agrigento e i quattro elementi, aria acqua, terra e fuoco che rappresentano le radici dell’esistenza. Fiducioso e ottimista il sindaco di Agrigento Franco Miccichè che ritiene l’obiettivo importante non solo dal punto di vista culturale e turistico ma anche economico.