Dopo le notizie relative alle nuove apparecchiature nel reparto di cardiologia ed emodinamica, oggi la direzione dell’Azienda evidenzia I passi in avanti in direzione dell’innovazione e della sicurezza delle cure presso l’unità operativa semplice di oncologia del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” dove è in atto il collegamento delle pompe volumetriche infusionali per i trattamenti chemioterapici con un software dedicato che permetterà di calibrare perfettamente su ciascun paziente la somministrazione dei farmaci antiblastici.
“Una volta a regime - spiega il dirigente medico Domenico Santangelo, coordinatore del reparto - il sistema renderà più semplici e sicure le terapie interfacciandosi direttamente con la camera bianca della farmacia ospedaliera dove avviene la manipolazione dei famaci. Il paziente, all’ingresso in reparto, riceverà un braccialetto con codice a barre identificativo. Fatto accomodare sulla poltrona, l’infermiere addetto alla somministrazione, con l’utilizzo di un palmare e con quattro semplici passaggi, avvierà la terapia in sicurezza scansionando prima il braccialetto del paziente, poi il proprio badge e i bar code della sacca contenente il farmaco da infondere quindi quello della pompa utilizzata per l’infusione. Tutto il processo verrà tracciato e, durante la somministrazione, sarà dunque possibile un controllo costante di tutte le terapie in corso. Ancora per garantire la sicurezza dei pazienti - continua Santangelo - in collaborazione con l’Unità di medicina trasfusionale di Sciacca diretta da Pasquale Gallerano, vengono condotti test che permettono di valutare, attraverso un esame ematico, la risposta individuale di ciascun paziente ad alcuni dei principali farmaci usati per la cura di diversi tumori. Valutando possibili alterazioni del metabolismo del medicinale si evita così di esporre l’utente ad un rischio di tossicità superiore a quello previsto. Asp e dirigente dell’unità operativa semplice di oncologia, evidenziano poi come sia attivo nel reparto l’ambulatorio di senologia dotato di ecografo e accessibile attraverso il CUP aziendale e gli altri canali di prenotazione e come vengano garantire tutte le cure oggi in uso(chemioterapia, terapie biologiche, immunoterapia).
L’impressione è che sia in atto una campagna promozionale dell’ospedale di Sciacca sulla cui professionalità dei medici in servizio, tutti, non sono mai stati nutriti dubbi così come sulle potenzialità della struttura, un tempo Azienda Ospedaliera. Un ospedale, il Giovanni Paolo Ii, al servizio di una vasta comunità e non a caso individuato come Dea di primo livello. La richiesta pressante da tempo è che lo sia non solo sulla carta, ma concretamente, con la necessaria dotazione organica, medici ma anche infermieri e operatori socio sanitari e con l’attivazione, ad esempio della neurologia e conseguente istituzione della Stroke Unit che, nel frattempo, è stata invece dirottata all’ospedale di Castelvetrano.