è comunque arrivato. Anche a Sciacca i titolari delle attività commerciali e artigianali hanno spento ieri sera le insegne e in alcuni casi anche le vetrine dei negozi, aderendo all’apposito invito di Fipe Confcommercio.
Una iniziativa chiaramente simbolica, cui probabilmente faranno seguito altre e ben più rilevanti manifestazioni di protesta. A denunciare l’impossibilità di far fronte ai rincari di luce e gas, con bollette dell’energia elettrica già quadruplicati, sono stati soprattutto i titolari di ristoranti, pizzerie, bar e pub.
Le conseguenze, per i consumatori, sono già all’orizzonte. Si parla di ulteriore aumento del costo del pane, ma anche andare a mangiare una pizza potrebbe diventare proibitivo per le famiglie già alle prese, a loro volta, con gli aumentati costi di luce e gase. Ieri sera Sciacca ha dato un segnale del profondo malessere di commercianti e artigiani. Situazione sulla quale oggi interviene la commissione attività produttive del Consiglio Comunale di Sciacca, presieduta da Raimondo Brucculeri e della quale fanno parte i colleghi consiglieri: Antonino Certa, Giuseppe Catanzaro e Alessandro Grassadonio. Si dicono fortemente preoccupati per l’escalation dei prezzi delle materie prime energetiche che mette a rischio di chiusura molte aziende nei diversi settori,oltre alla perdita notevole di posti di lavoro. Commissione attività produttive che ritiene necessario da parte delle istituzioni comunali attenzionare il grido di allarme lanciato dalle associazioni di categoria in questi giorni, con azioni comuni verso le imprese e le famiglie del territorio. La richiesta avanzata oggi al sindaco di Sciacca Fabio Termine e al Presidente del Consiglio comunale Ignazio Messina è quella di organizzare un incontro urgente con i rappresentati delle associazioni di categoria del territorio al fine di concertare e condividere azioni comuni di sensibilizzazione verso le istituzioni preposte ad affrontare e risolvere la criticità con misure necessarie ed efficaci.