Pare che quest'anno, più delle stagioni precedenti, la gente stia correndo ai ripari il prima possibile. Il settore di epidemiologia dell'azienda sanitaria provinciale ha già chiesto un potenziamento di altri 5 mila flaconi. Dosi che andranno ad aggiungersi alle 90 mila fiale distribuite ai medici. Durante la stagione 2015/2016 si erano complessivamente vaccinati 65 mila agrigentini. Lo scorso inverno, invece sono stati 75 mila i vaccini somministrati. Adesso 70 mila soltanto in poco più di 15 giorni. “La gente ha paura di ammalarsi” - ha spiegato Gaetano Geraci, direttore del reparto di epidemiologia dell'asp di Agrigento. La campagna di vaccinazione portata avanti in maniera capillare negli ultimi anni, ha prodotto i suoi frutti. In tanti, quest'anno, hanno deciso di giocare d'anticipo, anche perchè, si sa, ogni anno l'influenza è sempre peggiore di quella dell'anno precedente... Gli agrigentini, inoltre, a quanto pare, vivono con la paura di contrarre la meningite e quest'anno, oltre al canonico vaccino contro l'influenza, viene somministrato anche quello antipneumococcico, per prevenire, appunto, la meningite, ma anche l'otite, la bronchite e l'asma. A convincere le persone a vaccinarsi è stato, anche, il fatto che per gli anzini e i bambini a rischio, per chi soffre di particolari malattie e per gli operatori sanitari, il vaccino è gratuito. C'è tempo, per vaccinarsi, entro il 31 gennaio prossimo ed in realtà, come spiegano dall'Asp, affettuare la profilassi adesso, a inizio novembre, come stanno facendo in tanti, non è del tutto indicato. L'apice della diffusione dei virus influenzali si registra solitamente, infatti, tra gennaio e marzo. C'è quindi il rischio che nei prossimi mesi i virus mutino e diventino resitenti ai vaccini effettuati e che nel periodo di maggior contagio, la gente vaccinata con largo anticipo, potrebbe risultare meno protetta.